lunedì 19 gennaio 2009

Facebook e il vittimismo campanilistico...

Uno dei problemi di facebook per uno polemico come me è la difficoltà nel controllarsi a rispondere a status o a commenti che rasentano il ridicolo o che, comunque, considero allucinanti. Ieri mi è capitato di non riuscire a resistere a commentare una discussione nata dopo che un'amica aveva condiviso un video sulla mia Milano. Credo che la discussione sia nata perchè la prima canzone del video era "O mia bela Madunina" che contiene nel ritornello questa frase: "canten tucc 'lontan de Napoli se moeur' ma po' i vegnen chi a Milan". [Traduzione per i non milanesi: "cantano tutti 'lontano da Napoli si muore', ma poi vengono qui a Milano"].
Per qualche motivo oltre a dire che Milano è triste (un parere come gli altri) ha iniziato ad elogiare Napoli in un continuo confronto proprio con Milano, con alcune punte di notevole valore tipo il fatto che a Napoli si vedono le stelle mentre a Milano no e tirando fuori i soliti penosi luoghi comuni su Saviano e Gomorra che sì, sono molto di moda in questo periodo, ma sono evidenti sintomi di un vittimismo campanilistico... insomma semplicissima invidia. Già, perchè nessuno, infatti, aveva fatto alcun paragone tra le due città (cosa impossibile per cultura, posizione geografica e storia), negato o esaltato le bellezze di una rispetto all'altra o che uno fosse invidioso dell'altro... eppure nella discussione è apparsa solo la forte necessità di sottolineare che Napoli fosse più bella rispetto alla triste Milano e che i milanesi ne fossero invidiosi...
A quanto mi pare di aver capito dalla discussione, questa persona è di origini napoletane, ma ora vive a Milano e proprio per questo credo che il punto più elevato del suo intervento sia stato l'ultimo nel quale veniva espresso un concetto semplice come una goccia d'acqua e chiaro come la luce del sole... qualcosa tipo "se Napoli ritornasse ad essere vivibile io ci ritornei al volo". Già...
ps: Purtroppo non mi è possibile quotare le frasi esatte visto che sono state cancellate tutte, lasciando la conversazione amputata. Non cito, per correttezza ed educazione, il nome della persona.


Quella frase mi ha riportato indietro di qualche anno, quando durante una lezione di Storia feci un piccolo appunto (polemico) al mio grandissimo professore (il mitico Pogliani) sulla serietà di Mazzini... si, proprio quello della Giovine Italia che lottava per l'indipendenza dell'Italia... lottava... faceva lottare, visto che lui se ne stava al riparo tra la Francia e l'Inghilterra mentre gli italiani mettevano a rischio la propria vita per un ideale.

Non ho nulla contro chi adora Napoli, così come non ho nulla contro chi adora la propria città di nascita e non ho nemmeno nulla contro chi è molto critico con Milano, sono il primo ad ammettere che non è perfetta. Quello che non posso accettare che si viva a Milano e non si colga occasione di insultarla e ridicolizzarla nel paragone con la propria città, "bellissima, fantastica, ma sai, l'hanno rovinata...". E se a questo si aggiunge il concetto dell'aspettare che quella città ritorni ad essere vivibile per poterci ritornare... no... questo non posso proprio accettarlo.
Vuoi veramente bene alla tua città? Vai a vivere là, lotta e combatti perchè migliori. Aspettare che qualcuno lo faccia per te è... scusa... proprio da pusillanime...


Sono venuto a sapere solo oggi (24 Gennaio 2009) che la persona a cui faccio riferimento in questo post lo ha letto e ha aperto un blog per rispondermi e, francamente, la cosa mi rende molto orgoglioso.
L'ho letto tre o quattro volte, l'ultima munito di un traduttore "lingua che vagamente ricorda l'italiano - italiano", visto che è scritto in un italiano meno che prescolastico che, spero, sia dovuto alla foga con cui l'autrice lo ha redatto. Poichè, gironzolando in rete, ho scoperto che questa persona è più anziana di me e considerato che il 95% delle cose scritte non hanno niente a che vedere con i concetti da me espressi, non vedo motivo per portare avanti una polemica inutile. Mi dispiace solo notare la totale mancanza di classe di questa persona: io non avevo citato il suo nome, lei ha citato il mio e quello della comune amica.

Oggi (28 Gennaio 2009), felice per la vittoria dell'Inter e la contemporanea scofitta della Juventus, ho fatto un giro su Facebook e mi trovo un "messaggio" della simpatica signora...
...ho preferito augurarle buonanotte. La vicenda per me finisce qui.