lunedì 23 febbraio 2009

...bambini fanno ohh, vedono Povia e scappan via...

Oggi mi va di sparare sulla croce rossa e allora ho deciso di parlare di Povia... anzi... faccio parlare Povia.

Per chi non lo conoscesse, Povia è uno strimpellatore che fu reso famoso da Bonolis che lo portò sul palco dell'edizione 2005 usando la sua canzone "Quando i bambini fanno ooh" per una raccolta fondi a favore dei bambini del Darfur. Povia si era impegnato pubblicamente a versare "tutti gli incassi della canzone", ma diverse fonti, tra cui questo articolo del Corriere.it, dicono ben altro: de 450mila euro incassati dalla canzone, non risulta che Povia abbia versato un euro, se non i 35mila che la casa discografica anticipò in attesa dei rendiconti della Siae. L'anno dopo, proprio anche grazie alla popolarità del gesto, Povia vinse Sanremo con la canzone "Vorrei avere il becco".

Presto finito nel dimenticatoio, quest'anno Bonolis ha deciso di riesumarlo permettendogli di partecipare a Sanremo con una canzone che ha suscitato polemiche sin dal primo giorno: "Luca era gay", che è poi arrivata seconda. Povia se l'è un po' presa per le critiche giunte prima ancora che il testo della canzone fosse reso pubblico... ma se lo sarebbe dovuto aspettare visto alcune sue uscite tipo "Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti, a quello che ti insegnano da piccolo", concetto che ripropone, anche se in maniera più velata, anche nella canzone di quest'anno. La cosa comica è che lui ha commentato le critiche per questa canzone affermando "Per molti è un nervo scoperto, su certi temi c'è tanta intolleranza". Già, intolleranza... chissà come mai. Lui spiega prima che "la canzone sui gay mi farà perdere fan" e poi che "il destino dei cantautori è quello di essere strumentalizzati o fraintesi." Poverino. Mi fa quasi pena.
Poi leggo altre sue affermazioni tipo "A un bambino che vede due uomini che si baciano non puoi dire che si tratta solo di due uomini che si vogliono bene, perché due che si vogliono bene non si baciano sulla bocca." e mi rendo conto che forse è vero che la cocaina ha effetti gravi sul cervello, visto che lui ha afferamto che tra i 16 ed i 22 anni ha avuto "problemi con la cocaina (sei mesi in un centro di recupero), l’alcol. E poi l’ansia, la depressione, gli attacchi di panico".

"Luca era gay" racconta la storia di un amico che "prima era gay ed ora sta con lei". Gino Castaldo, su Repubblica, ha fatto una bellissima analisi del testo di questa canzone, confermando in pieno le stesse impressioni che ho avuto io leggendo le parole della canzone. E' chiaro che Povia non vuole cambiare idea: essere gay è una deviazione, dovuta all'ambiente che ti circonda, soprattutto quando sei giovane: madre possessiva e che parla male di un padre assente e forse succube. Poi ecco che arriva un uomo più grande (pedofilo?) che gli da quell'amore mancato... fino a quando incontra "lei" con la quale diventa felice. Già... per Povia essere omosessuale significa infelicità... mentre essere eterosessuale significa felicità.

Una canzone allucinante, veramente assurda, che ricalca in pieno il Povia pensiero, che casualmente è lo stesso di Joseph Nicolosi, un cattolico integralista autore delle teorie riparatrici, le cui tesi sono state smentite dalla comunità scientifica mondiale.

E' inutile sprecare altro inchiostro digitale per parlare di questo primate con il pollice opponibile. E per dimostrare che lo considero un grande pensatore dei nostri tempi, concludo con un suo pensiero profondo del 2009... sottolineo... del 2009.
“L’uomo fa l’uomo e dà la guida spirituale. La donna nutre e alleva i figli. Oggi però nessuno vuole fare la sua parte”


ps: consiglio la visione della versione di Elio e le storie tese della canzone di Povia.

mercoledì 18 febbraio 2009

La speranza è l'ultima a morire...

Oggi Uolter Veltroni ha spiegato le motivazioni che l'hanno spinto a dare le dimissioni dal ruolo di "capo" del Partito Democratico... operazione che poteva tranquillamente evitare visto che è negli occhi di tutti il risultato disastroso di questi 16 mesi. Durante questo discorso, Uolterino si è tolto una serie di sassolini dalle sue scarpe, quasi tutti legati alle faide interne che hanno caratterizzato la storia di questo giovane partito. Ma insieme alle frecciatine contro D'Alema (mai dirette, ovviamente), anche questa volta Veltroni ha voluto attaccare Berlusconi e quella che lui chiama 'la destra': "Silvio Berlusconi ha costruito un sistema di disvalori, che bisogna combattere con coraggio".

Francamente inizio ad essere stufo di certe affermazioni e di certe prese di posizione e so benissimo di non essere il solo. Sono stanco di essere additato come un imbecille senza valori, senza cervello o, peggio, con il cervello lavato, perchè ho fatto una scelta politica e ho deciso di votare per la coalizione di maggioranza. Già, perchè è questo il messaggio che arriva da tutti gli avversari politici di Berlusconi: tu lo voti? Allora sei probabilmente anche corrotto, sei un evasore... insomma, sei la causa dei problemi dell'Italia. In ufficio ho un collega che se ne esce con "non capisci un cazzo", ogni qualvolta si discute di un qualsiasi argomento ed io non la penso come lui. Ovviamente chi vota per il PD o per l'IDV è una persona a posto, che rispetta lo stato, che rispetta le leggi, paga regolarmente le tasse, che pensa e ragione con la sua testa e non si fa abbindolare dai media (tutti, ovviamente, in mano a Berlusconi), che trasmette dei valori veri ai propri figli. Insomma, un cittadino modello. A loro è consentito associare Berlusconi a Hitler o, peggio, a Videla... fregandosene del peso (non solo storico) e della gravità di questi insulti.

Forse questa gente dovrebbe accettare un dato di fatto: alla maggioranza degli italiani Berlusconi sta bene o, almeno, è quello che da più speranza per un'Italia migliore e il continuo tacciare in maniera negativa tutte queste persone è, francamente, vergognoso. Mia madre mi raccontava di una sua amica che non molto tempo fa l'ha apostrofata con questa frase "Tu sei troppo intelligente per votare Berlusconi". E questa frase, una delle tante frasi che spesso si sentono quando ci sono discussioni politiche nelle quali viene dichiarato il voto espresso, denota proprio questa bisogno di sentirsi migliori insultando e denigrando gli 'avversari'. Vorrei capire perchè chi vota per il PD o l'IDV si deve sentire migliore degli altri, si deve sentire così presuntuoso da giudicare e disprezzare chi non la pesnsa come loro. Chi da a loro il diritto di elevarsi a questo ruolo di giudice dell'intelligenza altrui o, peggio, additando gli altri come dei pecoroni facilmente suggestionabili.

A dire il vero Veltroni aveva iniziato bene (beh, se si tralascia che lui aveva dischiarado da Fazio che dopo l'esperienza di sindaco di Roma avrebbe lasciato la politica), cercando di ipostare una campagna elettorale non sul continuo attacco a Berlusconi, ma sul cercare di mandare un messaggio positivo, propositivo. Poi la batosta elettorale lo ha cambiato e insieme ai suoi amichetti ecco che è ritornato alla solita pantomima anti-Berlusconiana, criticando senza proporre, attaccando senza fare opposizione vera, spesso con accuse assolutamente idiote (vedi la figuraccia del non invito alla cerimonia di insediamento di Obama... a cui non è stato invitato alcun capo di stato, ma solo gli ambasciatori... o la ridicola storia dell'adeguamento dell'Iva per la pay-tv).
A questo va poi aggiunto tutta la manfrina del "collaboriamo/non collaboriamo", "siamo aperti al dialogo/no, non siamo più aperti al dialogo"... che si traduce in "mettiamoci d'accordo per fare una legge elettorale per le europee che elimini ulteriormente la sinistra".

La mia speranza, e quella di tutti gli italiani, è che il nuovo "capo" del PD sia in grado di partire da un punto fermo: Berlusconi c'è, è un dato di fatto e chi lo ha votato è ben consapevole dei suoi lati negativi e di quelli positivi. Insultare Berlusconi non è politica, attaccare la maggioranza senza proporre non è opposizione. E se non si fa politica, è inutile dichiarare di essere dei politici.
La mia speranza è di vedere alla guida del PD qualcuno che abbia le palle per iniziare una nuova epoca... e far capire agli elettori che continuare ad insultare, attaccare, reputarsi migliori degli altri non serve a nulla... anzi, serve ad ottenere l'esatto contrario. Non è sguinzagliando Travaglio o Grillo che si risolvono i problemi dell'Italia, ma è iniziando a proporre qualcosa. Non è facendo le barricate che si ottengono risultati.

O forse ha ragione chi dice che il miglior leader dell'opposizione, ora come ora, è Gianfranco Fini.

sabato 14 febbraio 2009

Intercettazioni utili... giornalisti inutili.

Lo ammetto, essere per una volta d'accordo con Travaglio un po' mi fa venire l'orticaria, ma è l'eccezione che conferma la regola, ossia che anche quelli come lui ogni tanto ne azzeccano una.
Dopo aver letto un po' in giro i commenti ad alcuni pezzi della nuova legge sulle intercettazioni, devo ammettere che ci sono una marea di problemi che, in tutta probabilità, mettono a rischio la sicurezza stessa di noi cittadini e questo, francamente, è tutt'altro che positivo.
Posso capire che ci sia una buona fetta di magistrati che preferisce la televisione al proprio lavoro, che preferisce fare polemiche pubbliche piuttosto che portare avanti le indagini nella tranquillità dell'anonimato, che preferisce fornire all'amico politico informazioni sulle indagini sul figlio al posto di fare il proprio dovere, che preferisce commentare con note politiche di parte l'operato di questo o quel governo, al posto di portare avanti il proprio compito in maniera super partes o che preferisce passare sottobanco i testi di qualche telefonata durante le indagini, al posto di tenersele per te. E' ovvio che la feccia c'è anche nella magistratura ma, fortunatamente non ce n'è così tanta.

Il problema della intercettazioni non è nelle intercettazioni in sè, ma nell'uso mediatico che ne viene fatto, ma non dai magistrati, per i quali si assume che quel materiale sia parte della loro indiagine, ma da quella marea di gente che difendendosi dietro quel grosso scudo della santa informazione utilizza testi di intercettazioni per scopi personali o, peggio, politici. Il problema delle intercettazioni non esisterebbe se non ci fosse il problema del loro vergognoso uso da parte della stampa e dei campioni del 'taglia e cuci' (Travaglio ha una cattedra sull'argomento). Il problema delle intercettazioni non sarebbe nemmeno nato se non ci fossero i giornalisti disonesti.

Le intercettazioni sono uno strumento fondamentale per le indagini e limitarne l'uso è, a mio parere, totalmente sbagliato. I magistrati dovrebbero avere mano libera nel loro utilizzo al fine di portare avanti le indagini, trovare i colpevoli e condannarli. Se durante una intercettazione vengono a conoscenza di un altro reato, ecco che lo dovrebbero perseguire. Punto. Nessuna limitazione (fermo restando qualche controllo su quei magistrati che ne richiedono a quintalate, per indagini che non portano a nulla).
Ma, allo stesso tempo, rendere penale il reato di diffusione dei testi di qualsiasi intercettazione prima che il reato sia passato in giudicato (si dice così?)... se una sola parola di una sola intercettazione appare su un giornale, il giornalista deve essere punito con la galera. Punto. Oltretutto la pubblicazione di una o più frammenti di intercettazioni mette a rischio la stessa indagine, mette a rischio la stessa ricerca della verità.

I giornalisti, compresi quelli che si credono dei messia (quindi anche Travaglio), devono piantarla di sputtanare chiunque utilizzando intercettazioni, convincendo l'opinione pubblica della colpevolezza delle persone: questo non è il loro compito, non è il loro ruolo. Una persona è condannata solo dopo l'ultimo grado di giudizio, non perchè lo hanno deciso dei giornalisti da 4 soldi, giocando su testi di intercettazioni che non dovrebbero avere. Il giornalista ha il dovere di cronaca, non il dovere di imporre agli altri il proprio pensiero, gestire l'informazione a proprio vantaggio o a vantaggio di un proprio "padrone".

Se ci fosse una proposta di legge in questa direzione sarei orgoglioso del governo che l'ha fatta. Ma la lobby dei giornalisti non permetterà mai che la parola correttezza e la parola giustizia entri nel loro vocabolario. Il potere di sputtanare e di poter controllare gli altri è una droga.

PS: se volete parlare di qualsiasi cosa senza il pericolo di intercettazioni, leggete questo simpatico articolo!

mercoledì 11 febbraio 2009

La scelta di Mentana... il nuovo martire.

Sarà, ma nessuno riesce a togliermi dalla testa che "Chicco" Mentana avrebbe dovuto evitare di fare i capricci e, soprattutto, che tutti coloro che lo hanno elevato a martire della battaglia a favore dell'informazione abbiano probabilmente mandato i loro neuroni in vacanza prima di parlare.

Eluana muore. La notizia viene data in televisione più o meno in concomitanza con la chiusura dei telegiornali, verso le 8:30. A questo punto le Rai, Mediaset e Ttelecom (proprietaria de La7 e MTV) decidono di intervenire sui propri palinsesti: Rai e Mediaset cancellano dei prorammi registrati per proporre speciali sull'argomento (Vespa su Ra1, Fede su Retequattro), delle ampie finestre informative (Rai3 e Italia1), lasciando, però, intatti i due reality di punta (X-Factor e Grande Fratello) sia perchè in diretta e quindi più complessi da fermare ma soprattutto perchè fonte di introiti non indifferenti. Telecom non ha bisogno di modificare le proprie trasmissioni "Otto e Mezzo" e "L'Infedele", ma solo il loro argomento.
Mentana, direttore editoriale di Canale 5, annuncia le dimissioni in quanto Mediaset ha preferito lasciare in onda il GF nonostante lui fosse pronto a coprire l'argomento con la sua trasmissione Matrix, completando il discorso con un attacco a Mediaset per cui solo l'audience è importante. Mentana, per essere onesti, non aveva proposto la cancellazione del Grande Fratello, ma più come proporre una serie di finestre informative all'interno della trasmissione della Marcuzzi.

Che la morte di Eluana fosse un evento da seguire e da trattare siamo tutti d'accordo. L'impatto che questa vicenda ha avuto sull'opinione pubblica è stato immenso, sia per il grande valore emotivo della cosa, sia per tutto quello che ha generato politicamente e sulla vita del paese. Ma questo, scusate, non basta a giustificare una copertura su tutte le televisioni. 5 reti su 8 hanno trattato l'argomento, 5 reti su 8. Sono tante. Mediaset ha coperto in maniera completa l'evento e tutto quello che ne era collegato (incluse le vergognose risse in Parlamento e le cazzate sparate da vari senatori), fornendo, però, una via d'uscita anche a coloro che, magari, volevano allontanarsi da questa storia, prendere una boccata d'aria e far rilassare il proprio cervello con qualcosa di leggero... finto... non impegnativo. Mediaset, in quanto televisione commerciale, ha voluto giustamente cavalcare questa necessità, pur mantenendo aperta la porta dell'informazione, presente su uno del canali dell'azienda.

Ma questa vicenda che si è svolta in casa Mediaset, è diventata la bandiera di tutta quella serie di intellettualoidi che giudicano chi guarda il Grande Fratello come dei cerebrolesi, unita a tutto il gruppo di fondamentalisti anti-berlusconiani che pur di criticare il Presidente del Consiglio sono disposti a saltare sul cavallo di chiunque faccia qualcosa contro di lui, direttamente o indirettamente. Mentana è diventato il martire dell'informazione, l'ultimo baluardo di un mondo che sta sparendo sotto le luci di trasmissioni idiote che cercano di annebbiare i cervelli o, peggio, è diventato Davide contro il Golia... "Berlusconi contro Mentana" ha detto una ascoltatrice durante la trasmissione di Ferrara "Parliamo con l'elefante" di questa mattina.

A me, francamente, tutta questa storia puzza di bruciato.
Ho grande rispetto (anche calcisticamente parlando) per Mentana che reputo un ottimo giornalista e conosco benissimo il suo odio per la ricerca della dietrologia... ma questo non mi toglie dalla testa che in questa situazione ci sia qualcosa di più profondo. Sono più che certo che l'intenzione di Mentana fosse quella di fornire la giusta informazione ad un evento che è stato reso importante proprio dall'opinione pubblica e sono certo che questo stesso evento facesse un po' a pugni con lo spirito del Grande Fratello. Ma non capisco perchè, davanti al fatto che l'azienda (Mediaset) stesse già coprendo la cosa in maniera completa con 2 reti, Mentana non abbia potuto accettato la cosa.

Faccio fatica a non vedere, in questa vicenda, un po' di narcisismo mediatico, necessità di "fare qualcosa io perchè so che lo faccio meglio" o, peggio, qualche rancore contro una azienda che contrappone a Mentana su Canale 5 il neo acquisto Chiambretti su Italia 1. Faccio fatica a credere che dietro queste dimissioni vi siano solo le ragioni di un dissenso su questa vicenda.

Io stesso, che ho vissuto con un fortissimo interesse questa triste storia, ho voluto guardare il Grande Fratello, nella speranza di riuscire a far rilassare le forti emozioni della notizia della morte di Eluana. Mentre guardavo il Grande Fratello, comunque, continuavo a informarmi con il mezzo più completo a mia disposizione (Internet) e versavo i miei pensieri su questo blog. Ma avrei anche avuto la libertà di cambiare canale e seguire Vespa, Fede o Lerner che trattavano l'argomento. Ma non ho voluto farlo.
E come me circa 9 milioni di persone hanno potuto scegliere, in libertà.

martedì 10 febbraio 2009

Lettera di Dacia Maraini a Beppino Englaro.

"Caro Englaro, fino a ieri mi chiedevo perché non mostrasse una foto, anche una sola foto di sua figlia come è oggi. Sono sicura che la gente capirebbe meglio. A costo di perdere in credibilità, lei evita di rendere pubblica un'immagine dolorosa e infelice di sua figlia. Lei avrebbe potuto mostrare quel corpo, e non l'ha fatto. Avrebbe potuto portare all'estero la figlia amata, e non l'ha fatto. Avrebbe potuto acconsentire alla pratica comune in tutti i nostri ospedali dove i parenti, in accordo con i medici, lasciano che i loro cari ormai perduti sino sepolti in pace, ma non l'ha fatto. E questo garantisce della sua buona fede. Eppure c'è chi in prepotenza vuole decidere per gli altri in base a principi astratti, ed è pronto a denigrarla e falsificare la realtà per affermare le proprie idee. Per questo lei oggi viene perseguitato e accusato della peggiore delle ignominie: quella di voler assassinare sua figlia. Chiunque a questo punto si sarebbe arreso, lei no. anzi Decide con più fermezza di agire secondo giustizia e secondo pietà. Di questo la ringrazio, perché la sua risolutezza costituisce un esempio di grande civiltà e coerenza. Mi auguro che dopo questo caso la scelta di una morte dignitosa sarà considerato un diritto e non un colpo del boia, qualcosa che le persone disperate possano desiderare per i loro cari, quando non c'è più niente da fare per riportarle al mondo."

Dacia Maraini
Trasmessa da Rai Uno il 9 Febbraio 2009, pochi minuti prima della morte di Eluana.

lunedì 9 febbraio 2009

Ciao Eluana, finalmente sei libera

Questa mattina ero contento, mi ero sentito tanto papà dopo aver portato Nicole alla visita oculistica, la prima della sua vita. Nelle 2 ore trascorse con lei ho vissuto delle emozioni particolari, forse uniche e che lei non ha potuto comprendere. Per lei è stato un gioco, uno scoprire qualcosa di nuovo, altalenando le risate al pianto... per me sono stati dei minuti di ansia e gioia. Stasera, però, l'ho messa a letto con uno spirito diverso. Stasera l'ho messa a letto avendo negli occhi l'immagine di un padre che piange mentre tiene in mano una foto della figlia Eluana. Già, Eluana ha lasciato questo mondo, un mondo dove pur di apparire molta gente ha giocato sul dramma di una famiglia. Eluana ci ha lasciato, ha terminato la sua seconda vita, quella artificiale, fatta di medicine e di macchine, fatta di poco altro che qualche involontaria reazione... la prima vita, quella vera, l'aveva terminata già 17 anni fa. Eluana ci ha lasciato ma prima di tutti ha lasciato quel padre che ha avuto la forza ed il coraggio di portare avanti una battaglia difficile, una battaglia d'amore.

Mentre leggevo la storiellina a Nicole, mentre la coccolavo con la luce spenta, non sono riuscito a distogliere il mio pensiero da Beppino Englaro. Non posso nemmeno lontanamente immaginare quale amore profondo possa portare un padre a combattere una battaglia che non avrebbe mai potuto vincere. Si, perchè far trionfare il volere di Eluana l'avrebbe portata alla morte... non riuscire in questo intento l'avrebbe fatto sentire incapace di realizzare il suo desiderio...
E per questo, se mai incontrerò il padre di Eluana, non potrò che stringergli la mano e, se lo accetterà, abbracciarlo da padre.

Ma questa vicenda, purtroppo già di per sè molto triste, è stata resa penosa dalla capacità di molte persone di voler cavalcare una vicenda così terribile per proprio vantaggio...

Vogliamo parlare di Crisafulli? Quell'essere umano che pur di apparire in televisione ha scritto una lettera dicendo che Englaro gli aveva confidato che il volere di Eluana era diverso. Non male, vero? Poteva intervenire prima, in tempi non sospetti, magari portare queste confidenze ai giudici che stavano analizzando il caso... invece no... appena l'argomento è diventato ospite fisso delle prime pagine dei giornali, ecco che spunta fuori la sua lettera... vergogna!
Ma come lui, sono spuntati come funghi "amici" di Eluana... anche loro, come quell'altro essere umano, hanno deciso di ricordarsi solo ora, sotto i riflettori, che hanno conosciuto Eluana prima del suo incidente e... ma guarda che combinazione... hanno parlato dell'argomento ed Eluana ha detto a tutti loro che non avrebbe mai voluto morire... vergogna!
Vogliamo buttarci dentro Berlusconi? Nel 2004 questo argomento non era certo sulla bocca di tutti, non faceva notizia e quindi, quando Englaro scrisse a lui, non ottenne risposta. Da allora di occasioni per trattare l'argomento sul testamento biologico ne ha avute tante ma ha preferito fare altro... fino a questa vergognosa legge "ad minchiam", scritta insieme al suo amico con la faccia da screensaver (Sacconi) e, soprattutto, al Pastore Tedesco ed ai suoi picciotti. Berlusconi, mi dispiace, ma questa volta hai proprio sbagliato. Rinsavisci e torna a fare qualcosa di utile per la tua Italia e non per quei brainwasher del Vaticano!
E che dire dei parlamentari? Un minuto di silenzio in aula e poi la rissa? Gran bel segno di rispetto. Vergognatevi!
Poi mi fermo con "Chicco" Mentana, che al grido di "Non c'è solo l'audience" darà le dimissioni domani (almeno questo è ciò che ha dichiarato) perchè canale 5 ha fatto andare in onda il Grande Fratello. Parla uno che vive grazie all'audience... che tratta solo degli argomenti che fanno audience... che, da giornalista, ha sfruttato questa vicenda come tutti gli altri.

Non voglio unirmi a questa gente, voglio solo essere vicino al dramma del padre rivolgere ad Eluana un pensiero: ciao, finalmente sei libera.

mercoledì 4 febbraio 2009

Dubbi e pensieri

Ci sono argomenti frivoli e argomenti che nascono da una polemica o ne generano una. Ci sono argomenti per i quali è facile prendere una posizione, ci sono argomenti che fanno pensare. Ci sono argomenti, fortunatamente pochi, dove non esiste il giusto e lo sbagliato, dove esiste solo il dubbio. Ho sempre cercato di trattenermi dallo scrivere i miei pensieri su questi argomenti, perchè li reputo più grandi di me... la vicenda di Eluana Englaro fa assolutamente parte di questa categoria.

Non voglio che questo post si riduca ad un banale "io sto con Eluana e con la battaglia di suo padre", ma solo un luogo dove poter raccogliere le mie riflessioni sull'argomento, con un occhio molto critico, lo ammetto, verso chi in questa vicenda si atteggia come unica fonte della verità, ossia il Pastore Tedesco ed i suoi picciotti che recentemente se ne sono usciti con la solita frase "Solo Dio può togliere la vita ad un uomo". Già, Dio ha tolto ad Eluana la vita 17 anni fa e da allora non ha mai fatto null'altro per lei.
E' strano: la Chiesa spesso e volentieri denigra la medicina, le sue scoperte atte a cercare di rispondere ai numerosi problemi che caratterizzano questo mondo. Si parla di staminali e non va bene, si parla procreazione assistita e non va bene... ma nel caso di Eluana (e in altre situazioni simili) ecco che di colpo la medicina viene ignorata perchè è un aiuto e tutto viene rimesso al "volere di Dio". E, come ho già scritto, qui Dio non c'entra nulla.
Da 17 anni Eluana Englaro non vive una vita autonoma. Non è in vita perchè qualcuno la imbocca ogni giorno, ma perchè una serie di medicine e di macchine fanno si che il suo corpo si nutra attraverso un "sondino" che le fornisce quel minimo che serve al suo corpo. Null'altro. Senza la medicina Eluana non sarebbe tra noi già da quel fatidico incidente. Senza la medicina, Eluana avrebbe già incontrato quel Dio che l'ha voluta con se 17 anni fa.
Quando guardo negli occhi mia figlia non riesco a immaginare un solo motivo per cui io possa volere e combattere affinchè muoia e faccio fatica a pensare che vi siano dei padri che non la pensino come me... e lo stesso vale per Beppino Englaro, il padre di Eluana... quel padre che ha visto morire la propria figlia 17 anni fa.

La cosa più triste e sono convinto di quello che scrivo è quanto i politici e la Chiesa ci stiano marciando. A loro di Eluana non importa nulla, assolutamente nulla. A loro non gliene frega nulla trovare una soluzione al problema del testamento biologico... a loro interessa solo l'eco mediatico di questa vicenda.