martedì 12 ottobre 2010

Kaz, ma dove sei finito?

Non pensavo di avere dei lettori a questo blog, ma li ho... mi hanno anche scritto per sapere perchè non vomitavo più cazzate qui sopra...

La realtà è che mi ero preso una pausa ("bloggare" è un che verbo schifoso... da 'wanna-be-giornalista') e... un amico mi ha chiesto di scrivere qualcosa per il suo blog... e così, cambiando, mi sono trasferito lì.

Se volete, mi trovate (in ottima compagnia) su Siamo Geek.

Kazuma

lunedì 12 luglio 2010

A Google Translate non piace Simona ?

Avevo "abbandonato" un po' questo blog, ma oggi non ho potuto fare a meno di riprenderlo in mano per raccontare questo piccolo gioiello dell'informatica Googliana.

1) Andate a questa pagina: http://www.google.com//language_tools;
2) nel box "Translate Text" scrivete "Grazie mille, Marco & Simona";
3) scegliete come lingue "Italian" e "English" (ossia dall'italiano all'inglese);
4) premete "Tranlate".

Sulla pagina che otterrete il risultato sarà quasi corretto, ossia un "Thank you, Mark & Simona" (si può disquisire sul perchè ha deciso di tradurre il nome Marco, ma va bene lo stesso).

Ora dove si trova il testo orginale, sostituite la "&" con una "e" (il testo diventerà ora "Grazie mille, Marco e Simona") e premete nuovamente "Translate"....

Il testo in basso cambierà e Simona, magicamente, diventerà "Barbara".

Ma non basta.

Sempre si trova il testo orginale, aggiungete un punto esclamativo ("!") alla fine (il testo diventerà ora "Grazie mille, Marco e Simona!") e premete nuovamente "Translate"...

E in questa nuova versione del testo tradotto Simona si trasformerà in "Monica".

"Simona" di tutto il mondo, non scoraggiatevi. Togliete la virgola e il vostro nome riapparirà immediatamente.


A parte la battuta finale... qualcuno mi può spiegare che cavolo succede?

lunedì 7 giugno 2010

Se tutti i virus fossero come il "berlesiano"...

Caro Soso,


non penso di averti mai scritto una lettera, probabilmente perchè a differenza di te, sin da piccolo ho sempre preferito la fredda tecnologia di una telefonata, più semplice e immediata. Tu, invece, preferivi scrivere e non solo con la macchina da scrivere. La tua esperienza e la tua storia ti hanno anche insegnato a disegnare, a progettare, cosa che io faccio ma in modi totalmente diversi. Io ho ereditato una parte della tua tenacia e della tua perseveranza, ma indubbiamente non la tua pazienza. Eppure nonostante queste ed altre differenze, tu sei sempre il mio "Soso", quel nonno da cui correvo immediatamente quando arrivavo a Sabaudia, che aiutavo ad aprire il laboratorio per guardare con curiosa ammirazione quello che riuscivi a fare là dentro.
Non ho mai condiviso con te, però, quella tua incredibile passione che ti portava a cercare le tue radici, a lavorare sul tuo albero genealogico. Ho un vago ricordo di quando, felice, avevi annunciato alla Manù e alla Mami che Ezio ti aveva mandato un albero genealogico e che era simile al tuo... ma non sono mai riuscito a comprendere quanto tutto questo fosse importante per te. 
Fortunatamente altre persone lo hanno fatto.

Già... Soso... lo hanno fatto... hanno trasformato il tuo grande sogno in una fantastica realtà... hanno continuato a portare avanti ricerche, a fare incredibili scoperte e a collegare nomi e cognomi, riuscendo a costruire un albero genealogico semplicemente fantastico, anche dopo che te ne sei andato. Quelle straordinarie persone che parlavano delle origini del nome, che raccontavano aneddoti, che si muovevano negli anni citando nomi e luoghi, collegandoli in maniera così precisa lo hanno fatto con quella stessa tenacia e passione che avevi tu... spinti da quello che loro hanno chiamato, con immenso orgoglio, il "virus berlesiano".

E quel "virus" glielo hai inoculato tu, Soso... proprio tu, sin da quella tua visita all'inizio degli anni 70, quando bussasti alla porta di Ezio. Certo, gli anni e la tecnologia danno ora un grosso aiuto... ma senza la passione, la tenacia e l'amore per il cognome "Berlese" la tecnologia è nulla.

E' difficile per me descrivere le sensazioni e le emozioni che ho provato domenica partecipando al "1° Raduno dei Berlese" anzi, credo sia impossibile, perchè non c'è modo di far capire quanto sia immensamente bello vedere il sogno del proprio nonno che si avvera. E, allo stesso tempo, non può esserci alcun modo per descrivere la felicità e la gioia della Mami che sembrava camminare con te al suo fianco... ancora più orgogliosa (anche se non credo sia possibile) di essere tua figlia. Quel tuo "virus" che negli anni si è potenziato grazie a queste fantastiche persone, ha ridato alla Mami qualche anno di vita e le ha fatto trascorrere quella giornata che, forse, non avrebbe mai immaginato di poter vivere... come se fosse ancora una volta accanto a te.

Come ho scritto ieri sera su Facebook non ho trovato modo per ringraziare quello che queste straordinarie persone hanno fatto. Non so che parole usare, probabilmente non esistono nemmeno. Per questo motivo mi limito a dire loro, tutti loro, grazie. Non voglio scrivere i nomi, perchè me ne dimenticherei certamente qualcuno. Ma posso cermanete scrivere un cognome: Berlese.
Grazie, grazie dal profondo del mio cuore. E credo di poter parlare anche a nome tuo, Soso.


Ti voglio bene.
Pepe.

venerdì 14 maggio 2010

Consigliere della Provincia con auto rossa? Fai pena: Vergognati!

Su Facebook ho un album dove raccolgo un po' di scatti ai "migliori" parcheggi, quasi tutti a Milano e alcune di queste foto sono pure state oggetto di un post su 02Blog (l'unico blog di Blogo degno di un po' di attenzione, forse insieme a Polisblog).

Non me ne vogliano alcuni amici, ma tutte le foto all'interno di quell'album indiscutibili esempi di inciviltà e totale mancanza di rispetto. Io non fotografo soste vietate, ma fotografo le situazioni dove il parcheggio diventa un ostacolo alle persone che dovrebbero passare. Non sono foto di macchine in multa e basta... sono foto di macchine parcheggiate dal proprietario, fottendosene non solo delle regole, ma anche degli altri.

Ieri alla stazione BikeMi di Via Donizetti, angolo Monforte, mi sono trovato di fronte ad uno spettacolo assolutamente vergognoso. Tre macchine erano parcheggiate nella zona riservata alla stazione e due di queste mi hanno colpito in modo particolare. La prima, un SUV Mercedes che, con una logica tutta sua, ha deciso che avendo il permesso per andare sulle corsie preferenziali può permettersi di parcheggiare ovunque, tanto i poveretti che usano il BikeMi non sono degni di considerazioni. Ma il capolavoro è il secondo che con una macchinetta rossa dimostra di essere ancora più importante e potente del suo collega mononeuronico con il SUV e parcheggia il suo veicolo come se fosse una bicicletta... senza contare che così impedirà a 3 biciclette di essere "restituite". E per far capire che probabilmente è un leghista e ha pochissimi neuroni nel proprio cervello... lascia sul parabrezza un foglio con il logo della "Provincia di Milano" e la scritta "Consigliere".

Caro "Consigliere"... mi fai pena. 
E non fai pena solo a me, ma lo fai a tutte le persone che a differenza di te, hanno più di un neurone in testa. 
Fai pena a tutti quelli che, a differenza di te, hanno rispetto per le istituzioni che tu dovresti rappresentare. 
Fai pena a tutte le persone che, a differenza di te, rispettano le regole e che pensano che un loro rappresentante debba fare lo stesso e dare il buon esempio.
Fai pena perchè sei l'esempio cheil ruolo che ricopri lo sfrutti per fottertene degli altri.
Fai veramente pena.
Vergognati.

venerdì 7 maggio 2010

Sensi e Totti... vergognatevi voi prima di tutto.

Chi ha visto la finale di Coppa Italia del 5 Maggio non può non aver rispensato alle assurde affermazioni di una presidentessa che, all'indomani di Lazio-Inter e in maniera molto ipocrita, si permetteva di sputare sentenze moralistiche dicendo all'Inter che doveva vergognarsi di vincere in quel modo. Io, francamente, mi vergogno che Totti sia considerato una stella, una bandiera dello sport italiano, un "esempio per i bambini che va tutelato" (affermazione sempre della Sensi, nda) e che sia ambasciatore dell'Unicef per lo sport, nonostante lui non abbia la benchè minima idea di cosa significhi la parola "sportività".  E trovo ridicolo che questo personaggio sia il "capitano" della Roma... quando penso alla parola "capitano" mi viene in mente l'immagine di Zanetti, di Maldini o di Del Piero, calciatori che in campo non credo siamo mai caduti così in basso e non solo ieri sera, ma più volte nella loro carriera... sicuramente non come Totti che può vantare una galleria di sputi, pugni e calci, degna di un vero sportivo. Oltretutto il calcio a Balotelli non è altro che il gesto che l'arbitro ha visto perchè nel corso dei 45 minuti giocati il "simbolo da proteggere" (affermazione sempre della Sensi, nda) ha collezionato un fallo a palla lontanissima ai danni di Milito... un calcetto in testa a Thiago Motta che, in quel momento, era a terra per un brutto fallo ricevuto da Taddei e un altro calcetto in testa a Balotelli a terra a seguito del calcione sullo stinco da dietro, che è stata l'unica cosa vista dall'arbitro e che gli è costata l'espulsione.


Ci sono voluti 2 giorni per abbozzare uno pseudo "ho sbagliato" anche se le sue affermazioni, come riportate sui vari quotidiani sportivi (e non) sembrano più per sottolineare il dispiacere di avere pochi amici intorno, piuttosto che per ciò che è successo in partita... oltretutto fino ad allora non aveva chiesto scusa affermando "[...] sul campo non si riescono sempre a ignorare offese così pesanti alcune personali e altre dirette a infangare una città e un intero popolo. Soprattutto quando poi questi continui e costanti insulti provengono sempre dalla stessa persona [...]". Eppure, nel mondo dei maghi del labiale, nel mondo delle telecamere fisse sui giocatori a rischio non esiste alcuna ripresa in cui si vede Balotelli continuare a insultare Totti... e se quello che pare lui abbia detto ("sei un romano di merda") non mi pare che sia così "grave", considerando che sugli spalti si sente ben di peggio.

Certo, Totti non è l'unico macellaio della partita. Burdisso al 2' minuto entra con il piede a martello sulla coscia di Snejder che lascia il campo qualche minuto dopo... Oltretutto non viene nemmeno espulso nonostante nel corso del primo tempo fa altri 2 interventi degni di qualche cartellino... lo stesso vale per Perrotta che ammonito viene graziato da un arbitro incapace di arbitrare una partita del genere. Taddei non viene nemmeno ammonito per alcune sue entrate, compresa quella al fishiuo finale, stile Burdisso, al fischio finale su Muntari. E Mexes? Molla un pugno a Materazzi... si salva perchè Materazzi si butta a terra e inscena una pantomina degna di un Oscar... sono convinto che qualcuno ha pensato di chiamare un prete per dargli l'estrema unzione...

Peccato. Peccato davvero perchè la Roma, quest'anno, aveva dimostrato di essere una grande squadra di calcio... di essere l'unica rivale dell'Inter. Aveva saputo sul campo, ancora una volta, mettere cuore e orgoglio. Peccato. Della Roma rimarrà in mente la grande rimonta in campionato e la sistematica caccia all'interista di questa partita.

E forse, la Sensi e i moralisti spicci che tanto invocavano la "B" per la Lazio, dovrebbero essere, per una volta onesti con se stessi e vergognarsi anche di queste cose. Ma so che non lo faranno mai...

martedì 4 maggio 2010

Lazio - Inter... la fiera del moralismo spiccio

Due giorni dopo quella che il mondo calcistico moralista italiano ha chiamato la "partita-farsa" [Lazio-Inter 0-2, nda] vorrei cercare di darne una lettura differente. Già perchè credo che, come sempre accade in Italia quando si parla di calcio, si sia ampiamente esagerato e la cosa sia uscita da ogni possibile binario logico, buttando in un unico grosso calderone tutte le componenti di questa vicenda, mescolando e servendo poi un sano concentrato di moralismo, quello spiccio, che tanto piace agli opinionisti calcistici italiani, primo fra tutti tale Mughini.


Faccio una doverosa premessa: in campo è successo quello che è successo e se si escludono Muslera e Zarate, è stato piuttosto imbarazzante vedere i giocatori della Lazio "difendere la sconfitta" (le per citare la parole del grande Gigi Garanzini) e questo dovrebbe bastare, in un calcio serio, a far squillare un campanellino e far partire una indagine dell'ufficio inchiesta della Federazione.
Evito poi di commentare le uscite infelici di personaggi come Brocchi (giocatore della Lazio), Paolillo (Amministratore delegato dell'Inter) e Sensi (Presidente della Roma) i cui interventi erano tutti privi di senso e di cervello. Magari sarebbe stato meglio limitarsi all'imbarazzo degli altri dirigenti e giocatori dell'Inter.

Appurato questo lasciamo perdere ora tutto quello che è successo in campo, e guardiamo solo l'aspetto "del tifo". E per questo direi che la cosa più importante da sottolineare è la piazza dove tutto ciò è successo: Roma. Qui non si tratta di campanilismo, ma di realismo. Anche quest'anno il derby di ritorno è stato caratterizzato più dalla guerriglia fuori dallo stadio piuttosto che dagli episodi in campo o dalle frasi sul tono di "le coltellate si danno e si prendono, ma non lo si dice" pronunciate all'ospedale da un primate (non posso chiamarlo tifoso).
La piazza di Roma che, ricordo, fu quella dove i primati di entrambe le fazioni (ripeto, non riesco a chiamarli tifosi) riuscirono a far interrompere un derby riuscendo a convincere i giocatori che la polizia aveva ammazzato un bambino... il tutto nonostante il prefetto di persona avesse fatto trasmettere un messaggio dagli altoparlanti dello stadio smentendo la notizia.
In una piazza del genere, tutto sembra essere consentito. Nell'era moderna, in cui si limitano le trasferte per problemi di ordine pubblico, ai tifosi del Milan non è permesso andare a Genova per qualcosa accaduto nel 1992 (si, 18anni fa), ma ai tifosi della Roma e della Lazio, rei degli scontri di poche settimane fa è consentito andare tranquillamente in trasferta.
In una piazza del genere non riesco a trovare strano l'atteggiamento dei tifosi della Lazio. Parlo di una piazza dove la rivalità viene esasperata, dove la sfida tra Roma e Lazio diventa più importante del campionato e vincere il derby può avere molto più valore di uno scudetto. Parlo di una piazza dove il razzismo impera, razzismo verso il tifoso avversario ("i veri romani tifano roma, i provinciali tifano lazio" e via dicendo). Parlo di una piazza dove è difficile che le provocazioni non paghino dazio in qualche modo. Fu così per il famoso dito medio di Di Canio, è stato così per i pollici versi di Totti.

In una piazza del genere forse bisognerebbe piantarla di fare moralismo spiccio e parlare dei "valori dello sport e del tifo". Magari bisognerebbe anche accettare il fatto che chi va allo stadio, spendendo 50€ (se non di più)... magari può anche permettersi di fare quel cavolo che vuole. 

"Spettacolo indegno"? Sul campo posso anche essere d'accordo... ma sugli spalti no.
Lo spettacolo indegno è il tafferuglio.
Lo spettacolo indegno è il costante lancio di oggetti (a Milano hanno lanciato un motorino anni e anni fa ma se ne parla come se fosse successo ieri).
Lo spettacolo indegno è la guerriglia pre, durante e post partita.

Vedere persone che hanno pagato un biglietto a cifre non certo economiche e che espongono striscioni (tra l'altro nemmeno troppo offensivise se paragonati alla media) e fischiare i propri giocatori, esultare al gol della squadra avversaria non è uno spettacolo "indegno", al massimo poco sportivo, tanto quanto poco sportivo è prendere per il culo i tifosi ed i giocatori avversari. Solo che i giocatori sono pagati (stra-profumatamente) per essere leali e sportivi... il pubblico paga per andare a vedere uno spettacolo e civilmente può fare quel cavolo che vuole.

lunedì 3 maggio 2010

noi che... 10 anni di geocaching...

Alla mezzanotte del 1 Maggio 2000, in una delle poche cose intelligenti fatte dall'amministrazione Clinton, veniva rimosso il "selective availability", dando indirettamente vita al geocaching. Dieci anni dopo in tutto il mondo si sono svolti una serie di eventi per festeggiare questa ricorrenza. Io sono andato solo a quello di Pavia ed ecco come ho commentato questa esperienza...

Questo event era per noi...
per noi che... quando ci svegliamo alla mattina guardiamo subito se sul percorso per andare al lavoro è stato nascosto un nuovo cache...
per noi che... programmiamo i weekend in base a dove si trovano i cache ancora da trovare...
per noi che... preferiamo una notte in un albergo piuttosto che una borsa o capo di abbigliamento nuovo...
per noi che... nella borsa abbiamo sempre un cache pronto perchè 'non si sa mai'...
per noi che... agli eventi ci andiamo sempre nonostante i partecipanti, perchè comunque si è sempre tra amici...
per noi che... quando andiamo in giro ammiriamo le bellezze e immaginiamo dove si può nascondere un cache per farle conoscere anche agli altri...
per noi che... pur di fare un FTF siamo disposti a tutto, anche a barare un po'...
per noi che... rischiamo di arrivare in ritardo a qualche appuntamento perchè 'sulla strada c'è un cache'...
per noi che... ci sentiamo ancora bambini e quando troviamo il cache abbiamo il cuore che un po' ci batte...
per noi che... siamo disposti a ripassare materie scolastiche pur di risolvere un multicache o un mistery...
per noi che... quando non abbiamo un GPS ci sentiamo nudi...
per noi che... che siamo Geocacher... e ce ne vantiamo.




ps: se volete qualche informazione in più sul geocaching in italiano, scrivetemi o visitate il sito ufficiale italiano www.geocaching-italia.comhttp://www.geocaching-italia.com.