mercoledì 21 gennaio 2009

Le lezioni di marketing di Microsoft e del Milan.

In questo mese credo di aver assistito a 2 grandi lezioni di marketing, che nonostante fossero parzialmente involontarie (soprattutto nel secondo esempio), hanno sortito l'effetto degno di una costosa e fantastica campagna pubblicitaria. Ma andiamo per gradi e preparatevi... è un post lungo!

Il mondo del calcio ricorderà Lunedì 19 Gennaio 2009 come il Kakà-day... per una volta non a causa di qualche impresa sul campo. Per l'intera giornata, infatti, non si è parlato d'altro che dell'incredibile offerta del Manchester City (di non ricordo quale sceicco), del si di crapa-pelata Galliani e del padre-procuratore del giocatore, del no di Kakà e della telefonata di Berlusconi all'immortale palla al piede del giornalismo calcistico Biscardi. Ma a mente fredda, ho visto l'intera vicenda sotto un aspetto differente.
Ultimamente il Milan stava perdendo un po' di importanza e presenza mediatica, nonostante l'arrivo di Beckam e non solo a causa di una stagione molto inferiore alle aspettative. Allo stesso tempo i tifosi milanisti (e ne conosco tanti) mostravano un po' di malumore siao per l'atteggiamento societario poco attento sia per il poco interesse di Berlusconi verso la sua squadra (magari perchè è impegnato a fare qualcosa un pelo più importante).
In questo quadretto familiare ecco che arriva lo sceicco che ha comperato una squadra inglese, che decide che per vincere bisogna prendere il meglio sul mercato (da interista bastava che contattasse Moratti per capire che non è proprio così che funziona) e fa una mega offerta per Kakà... si parla di 100, 110, 120, 150 milioni. Con queste cifre quello che penso sia successo è che Berlusconi ha detto a Galliani di andare avanti... e mentre questa trattativa proseguiva (pubblicamente in segreto) la tifoseria milanista si scatenava in difesa del gioiello brasiliano generando ancora più attenzione ed interesse. Tutti i media, non solo quelli sportivi, iniziano a trattare l'argomento, lasciando quasi in secondo piano le preparazioni dell'imminente insediamento del primo presidente americano di colore (in Italia è cosa da poco davanti al calcio). Tutto viene gestito con maestria. Per l'intera giornata le notizie trapelano con una frequenza calcolatra, piano piano, seguendo una perfetta sinusoide: va, non va, ma si che va, ma no, rimane, ma oramai va. Nel frattempo fioccano interviste a chiunque, dall'opinionista che deve sempre aprire bocca al politico, dall'esperto o pseudo-tale allo stilista o ex-grandefratellino di turno, mentre i siti che parlano di calcio e in particolare di calciomercato ricevono un numero incredibile di visite. E quando tutti sono oramai in trepida attesa della "triste" notizia, ecco che scatta l'ora Berlusconi che telefona in diretta tv e comunica quanto ammirevole sia Kakà che ha deciso di seguire il cuore e rimanere nel Milan, rinunciando ad uno stipendio miliardario.
Un vero capolavoro!

Il caso Microsoft, al contrario, è forse più casuale ma notevolmente più interessante. Windows Vista è stato un vero e proprio disastro che sin dalla sua nascita ha seriamente scalfito l'immagine del colosso Microsoft: è uscito notevolmente in ritardo rispetto alle date che venivano spesso modificate a causa di non si sa bene quali problemi. Si presentava come il sistema operativo che prometteva di essere la porta d'ingresso al futuro, dando risposte ai grandi difetti dei Windows precedenti, primi fra tutti la sicurezza e la facilità d'uso, il tutto accompagnato da una campagna pubblicitaria veramente affascinante ("wow"). Ma, come tutti sanno, il risultato è stato l'esatto opposto. Non ho mai incontrato un utente di Vista che non avesse qualcosa di cui lamentarsi e che fosse anche minimamente contento; nessuna società (seria) ha voluto rischiare di introdurlo; i numerosissimi problemi e i numeri contrastanti selle vendite hanno avuto un grande eco sui media.
Poi è stato annunciato Windows 7, un po' in sordina all'inizio, ma che piano piano ha iniziato a imporre la sua presenza sino all'uscita, all'inizio di Gennaio 2009, della versione beta. Ed ecco il miracolo di marketing di Microsoft che, grazie all'aiuto di molta stampa amica e prima degli utenti fedelissimi e poi di quelli esasperati, ha presentato Windows 7 mettendolo a confronto sul lato tecnologico prestazionale, funzionale e qualitativo con il vecchio XP, più vecchio di 8 anni (secoli, informaticamente parlando) e sul lato temporale con Vista (vecchio solo di un paio d'anni). Insomma tutti coloro che lo hanno provato sono rimasti impressi in maniera positiva dagli incredibili miglioramenti rispetto a XP in un paio d'anni. E questo sta già dando i suoi frutti dal punto di vista dell'immagine.
Grandi!

Non so quanto gli espertoni di marketing possano essere d'accordo con me (e francamente non mi interessa minimamante). Certo è che il buon marketing o, meglio, il perfetto marketing non è necessariamente quello studiato a tavolino, ma è, a mio modesto parere, la capacità di sfruttare al meglio gli avvenimenti negativi per ribaltarli a totale favore, sapendo abilmente sfruttare l'ingenuità del 95% della popolazione mondiale.

Sotto questo aspetto il marketing diventa affascinante... ed il fatto che a dirlo sia un informatico e il il fatto che state leggendo queste ultime righe... significa che in fondo anche voi ne siete rimasti colpiti.