martedì 12 ottobre 2010

Kaz, ma dove sei finito?

Non pensavo di avere dei lettori a questo blog, ma li ho... mi hanno anche scritto per sapere perchè non vomitavo più cazzate qui sopra...

La realtà è che mi ero preso una pausa ("bloggare" è un che verbo schifoso... da 'wanna-be-giornalista') e... un amico mi ha chiesto di scrivere qualcosa per il suo blog... e così, cambiando, mi sono trasferito lì.

Se volete, mi trovate (in ottima compagnia) su Siamo Geek.

Kazuma

lunedì 12 luglio 2010

A Google Translate non piace Simona ?

Avevo "abbandonato" un po' questo blog, ma oggi non ho potuto fare a meno di riprenderlo in mano per raccontare questo piccolo gioiello dell'informatica Googliana.

1) Andate a questa pagina: http://www.google.com//language_tools;
2) nel box "Translate Text" scrivete "Grazie mille, Marco & Simona";
3) scegliete come lingue "Italian" e "English" (ossia dall'italiano all'inglese);
4) premete "Tranlate".

Sulla pagina che otterrete il risultato sarà quasi corretto, ossia un "Thank you, Mark & Simona" (si può disquisire sul perchè ha deciso di tradurre il nome Marco, ma va bene lo stesso).

Ora dove si trova il testo orginale, sostituite la "&" con una "e" (il testo diventerà ora "Grazie mille, Marco e Simona") e premete nuovamente "Translate"....

Il testo in basso cambierà e Simona, magicamente, diventerà "Barbara".

Ma non basta.

Sempre si trova il testo orginale, aggiungete un punto esclamativo ("!") alla fine (il testo diventerà ora "Grazie mille, Marco e Simona!") e premete nuovamente "Translate"...

E in questa nuova versione del testo tradotto Simona si trasformerà in "Monica".

"Simona" di tutto il mondo, non scoraggiatevi. Togliete la virgola e il vostro nome riapparirà immediatamente.


A parte la battuta finale... qualcuno mi può spiegare che cavolo succede?

lunedì 7 giugno 2010

Se tutti i virus fossero come il "berlesiano"...

Caro Soso,


non penso di averti mai scritto una lettera, probabilmente perchè a differenza di te, sin da piccolo ho sempre preferito la fredda tecnologia di una telefonata, più semplice e immediata. Tu, invece, preferivi scrivere e non solo con la macchina da scrivere. La tua esperienza e la tua storia ti hanno anche insegnato a disegnare, a progettare, cosa che io faccio ma in modi totalmente diversi. Io ho ereditato una parte della tua tenacia e della tua perseveranza, ma indubbiamente non la tua pazienza. Eppure nonostante queste ed altre differenze, tu sei sempre il mio "Soso", quel nonno da cui correvo immediatamente quando arrivavo a Sabaudia, che aiutavo ad aprire il laboratorio per guardare con curiosa ammirazione quello che riuscivi a fare là dentro.
Non ho mai condiviso con te, però, quella tua incredibile passione che ti portava a cercare le tue radici, a lavorare sul tuo albero genealogico. Ho un vago ricordo di quando, felice, avevi annunciato alla Manù e alla Mami che Ezio ti aveva mandato un albero genealogico e che era simile al tuo... ma non sono mai riuscito a comprendere quanto tutto questo fosse importante per te. 
Fortunatamente altre persone lo hanno fatto.

Già... Soso... lo hanno fatto... hanno trasformato il tuo grande sogno in una fantastica realtà... hanno continuato a portare avanti ricerche, a fare incredibili scoperte e a collegare nomi e cognomi, riuscendo a costruire un albero genealogico semplicemente fantastico, anche dopo che te ne sei andato. Quelle straordinarie persone che parlavano delle origini del nome, che raccontavano aneddoti, che si muovevano negli anni citando nomi e luoghi, collegandoli in maniera così precisa lo hanno fatto con quella stessa tenacia e passione che avevi tu... spinti da quello che loro hanno chiamato, con immenso orgoglio, il "virus berlesiano".

E quel "virus" glielo hai inoculato tu, Soso... proprio tu, sin da quella tua visita all'inizio degli anni 70, quando bussasti alla porta di Ezio. Certo, gli anni e la tecnologia danno ora un grosso aiuto... ma senza la passione, la tenacia e l'amore per il cognome "Berlese" la tecnologia è nulla.

E' difficile per me descrivere le sensazioni e le emozioni che ho provato domenica partecipando al "1° Raduno dei Berlese" anzi, credo sia impossibile, perchè non c'è modo di far capire quanto sia immensamente bello vedere il sogno del proprio nonno che si avvera. E, allo stesso tempo, non può esserci alcun modo per descrivere la felicità e la gioia della Mami che sembrava camminare con te al suo fianco... ancora più orgogliosa (anche se non credo sia possibile) di essere tua figlia. Quel tuo "virus" che negli anni si è potenziato grazie a queste fantastiche persone, ha ridato alla Mami qualche anno di vita e le ha fatto trascorrere quella giornata che, forse, non avrebbe mai immaginato di poter vivere... come se fosse ancora una volta accanto a te.

Come ho scritto ieri sera su Facebook non ho trovato modo per ringraziare quello che queste straordinarie persone hanno fatto. Non so che parole usare, probabilmente non esistono nemmeno. Per questo motivo mi limito a dire loro, tutti loro, grazie. Non voglio scrivere i nomi, perchè me ne dimenticherei certamente qualcuno. Ma posso cermanete scrivere un cognome: Berlese.
Grazie, grazie dal profondo del mio cuore. E credo di poter parlare anche a nome tuo, Soso.


Ti voglio bene.
Pepe.

venerdì 14 maggio 2010

Consigliere della Provincia con auto rossa? Fai pena: Vergognati!

Su Facebook ho un album dove raccolgo un po' di scatti ai "migliori" parcheggi, quasi tutti a Milano e alcune di queste foto sono pure state oggetto di un post su 02Blog (l'unico blog di Blogo degno di un po' di attenzione, forse insieme a Polisblog).

Non me ne vogliano alcuni amici, ma tutte le foto all'interno di quell'album indiscutibili esempi di inciviltà e totale mancanza di rispetto. Io non fotografo soste vietate, ma fotografo le situazioni dove il parcheggio diventa un ostacolo alle persone che dovrebbero passare. Non sono foto di macchine in multa e basta... sono foto di macchine parcheggiate dal proprietario, fottendosene non solo delle regole, ma anche degli altri.

Ieri alla stazione BikeMi di Via Donizetti, angolo Monforte, mi sono trovato di fronte ad uno spettacolo assolutamente vergognoso. Tre macchine erano parcheggiate nella zona riservata alla stazione e due di queste mi hanno colpito in modo particolare. La prima, un SUV Mercedes che, con una logica tutta sua, ha deciso che avendo il permesso per andare sulle corsie preferenziali può permettersi di parcheggiare ovunque, tanto i poveretti che usano il BikeMi non sono degni di considerazioni. Ma il capolavoro è il secondo che con una macchinetta rossa dimostra di essere ancora più importante e potente del suo collega mononeuronico con il SUV e parcheggia il suo veicolo come se fosse una bicicletta... senza contare che così impedirà a 3 biciclette di essere "restituite". E per far capire che probabilmente è un leghista e ha pochissimi neuroni nel proprio cervello... lascia sul parabrezza un foglio con il logo della "Provincia di Milano" e la scritta "Consigliere".

Caro "Consigliere"... mi fai pena. 
E non fai pena solo a me, ma lo fai a tutte le persone che a differenza di te, hanno più di un neurone in testa. 
Fai pena a tutti quelli che, a differenza di te, hanno rispetto per le istituzioni che tu dovresti rappresentare. 
Fai pena a tutte le persone che, a differenza di te, rispettano le regole e che pensano che un loro rappresentante debba fare lo stesso e dare il buon esempio.
Fai pena perchè sei l'esempio cheil ruolo che ricopri lo sfrutti per fottertene degli altri.
Fai veramente pena.
Vergognati.

venerdì 7 maggio 2010

Sensi e Totti... vergognatevi voi prima di tutto.

Chi ha visto la finale di Coppa Italia del 5 Maggio non può non aver rispensato alle assurde affermazioni di una presidentessa che, all'indomani di Lazio-Inter e in maniera molto ipocrita, si permetteva di sputare sentenze moralistiche dicendo all'Inter che doveva vergognarsi di vincere in quel modo. Io, francamente, mi vergogno che Totti sia considerato una stella, una bandiera dello sport italiano, un "esempio per i bambini che va tutelato" (affermazione sempre della Sensi, nda) e che sia ambasciatore dell'Unicef per lo sport, nonostante lui non abbia la benchè minima idea di cosa significhi la parola "sportività".  E trovo ridicolo che questo personaggio sia il "capitano" della Roma... quando penso alla parola "capitano" mi viene in mente l'immagine di Zanetti, di Maldini o di Del Piero, calciatori che in campo non credo siamo mai caduti così in basso e non solo ieri sera, ma più volte nella loro carriera... sicuramente non come Totti che può vantare una galleria di sputi, pugni e calci, degna di un vero sportivo. Oltretutto il calcio a Balotelli non è altro che il gesto che l'arbitro ha visto perchè nel corso dei 45 minuti giocati il "simbolo da proteggere" (affermazione sempre della Sensi, nda) ha collezionato un fallo a palla lontanissima ai danni di Milito... un calcetto in testa a Thiago Motta che, in quel momento, era a terra per un brutto fallo ricevuto da Taddei e un altro calcetto in testa a Balotelli a terra a seguito del calcione sullo stinco da dietro, che è stata l'unica cosa vista dall'arbitro e che gli è costata l'espulsione.


Ci sono voluti 2 giorni per abbozzare uno pseudo "ho sbagliato" anche se le sue affermazioni, come riportate sui vari quotidiani sportivi (e non) sembrano più per sottolineare il dispiacere di avere pochi amici intorno, piuttosto che per ciò che è successo in partita... oltretutto fino ad allora non aveva chiesto scusa affermando "[...] sul campo non si riescono sempre a ignorare offese così pesanti alcune personali e altre dirette a infangare una città e un intero popolo. Soprattutto quando poi questi continui e costanti insulti provengono sempre dalla stessa persona [...]". Eppure, nel mondo dei maghi del labiale, nel mondo delle telecamere fisse sui giocatori a rischio non esiste alcuna ripresa in cui si vede Balotelli continuare a insultare Totti... e se quello che pare lui abbia detto ("sei un romano di merda") non mi pare che sia così "grave", considerando che sugli spalti si sente ben di peggio.

Certo, Totti non è l'unico macellaio della partita. Burdisso al 2' minuto entra con il piede a martello sulla coscia di Snejder che lascia il campo qualche minuto dopo... Oltretutto non viene nemmeno espulso nonostante nel corso del primo tempo fa altri 2 interventi degni di qualche cartellino... lo stesso vale per Perrotta che ammonito viene graziato da un arbitro incapace di arbitrare una partita del genere. Taddei non viene nemmeno ammonito per alcune sue entrate, compresa quella al fishiuo finale, stile Burdisso, al fischio finale su Muntari. E Mexes? Molla un pugno a Materazzi... si salva perchè Materazzi si butta a terra e inscena una pantomina degna di un Oscar... sono convinto che qualcuno ha pensato di chiamare un prete per dargli l'estrema unzione...

Peccato. Peccato davvero perchè la Roma, quest'anno, aveva dimostrato di essere una grande squadra di calcio... di essere l'unica rivale dell'Inter. Aveva saputo sul campo, ancora una volta, mettere cuore e orgoglio. Peccato. Della Roma rimarrà in mente la grande rimonta in campionato e la sistematica caccia all'interista di questa partita.

E forse, la Sensi e i moralisti spicci che tanto invocavano la "B" per la Lazio, dovrebbero essere, per una volta onesti con se stessi e vergognarsi anche di queste cose. Ma so che non lo faranno mai...

martedì 4 maggio 2010

Lazio - Inter... la fiera del moralismo spiccio

Due giorni dopo quella che il mondo calcistico moralista italiano ha chiamato la "partita-farsa" [Lazio-Inter 0-2, nda] vorrei cercare di darne una lettura differente. Già perchè credo che, come sempre accade in Italia quando si parla di calcio, si sia ampiamente esagerato e la cosa sia uscita da ogni possibile binario logico, buttando in un unico grosso calderone tutte le componenti di questa vicenda, mescolando e servendo poi un sano concentrato di moralismo, quello spiccio, che tanto piace agli opinionisti calcistici italiani, primo fra tutti tale Mughini.


Faccio una doverosa premessa: in campo è successo quello che è successo e se si escludono Muslera e Zarate, è stato piuttosto imbarazzante vedere i giocatori della Lazio "difendere la sconfitta" (le per citare la parole del grande Gigi Garanzini) e questo dovrebbe bastare, in un calcio serio, a far squillare un campanellino e far partire una indagine dell'ufficio inchiesta della Federazione.
Evito poi di commentare le uscite infelici di personaggi come Brocchi (giocatore della Lazio), Paolillo (Amministratore delegato dell'Inter) e Sensi (Presidente della Roma) i cui interventi erano tutti privi di senso e di cervello. Magari sarebbe stato meglio limitarsi all'imbarazzo degli altri dirigenti e giocatori dell'Inter.

Appurato questo lasciamo perdere ora tutto quello che è successo in campo, e guardiamo solo l'aspetto "del tifo". E per questo direi che la cosa più importante da sottolineare è la piazza dove tutto ciò è successo: Roma. Qui non si tratta di campanilismo, ma di realismo. Anche quest'anno il derby di ritorno è stato caratterizzato più dalla guerriglia fuori dallo stadio piuttosto che dagli episodi in campo o dalle frasi sul tono di "le coltellate si danno e si prendono, ma non lo si dice" pronunciate all'ospedale da un primate (non posso chiamarlo tifoso).
La piazza di Roma che, ricordo, fu quella dove i primati di entrambe le fazioni (ripeto, non riesco a chiamarli tifosi) riuscirono a far interrompere un derby riuscendo a convincere i giocatori che la polizia aveva ammazzato un bambino... il tutto nonostante il prefetto di persona avesse fatto trasmettere un messaggio dagli altoparlanti dello stadio smentendo la notizia.
In una piazza del genere, tutto sembra essere consentito. Nell'era moderna, in cui si limitano le trasferte per problemi di ordine pubblico, ai tifosi del Milan non è permesso andare a Genova per qualcosa accaduto nel 1992 (si, 18anni fa), ma ai tifosi della Roma e della Lazio, rei degli scontri di poche settimane fa è consentito andare tranquillamente in trasferta.
In una piazza del genere non riesco a trovare strano l'atteggiamento dei tifosi della Lazio. Parlo di una piazza dove la rivalità viene esasperata, dove la sfida tra Roma e Lazio diventa più importante del campionato e vincere il derby può avere molto più valore di uno scudetto. Parlo di una piazza dove il razzismo impera, razzismo verso il tifoso avversario ("i veri romani tifano roma, i provinciali tifano lazio" e via dicendo). Parlo di una piazza dove è difficile che le provocazioni non paghino dazio in qualche modo. Fu così per il famoso dito medio di Di Canio, è stato così per i pollici versi di Totti.

In una piazza del genere forse bisognerebbe piantarla di fare moralismo spiccio e parlare dei "valori dello sport e del tifo". Magari bisognerebbe anche accettare il fatto che chi va allo stadio, spendendo 50€ (se non di più)... magari può anche permettersi di fare quel cavolo che vuole. 

"Spettacolo indegno"? Sul campo posso anche essere d'accordo... ma sugli spalti no.
Lo spettacolo indegno è il tafferuglio.
Lo spettacolo indegno è il costante lancio di oggetti (a Milano hanno lanciato un motorino anni e anni fa ma se ne parla come se fosse successo ieri).
Lo spettacolo indegno è la guerriglia pre, durante e post partita.

Vedere persone che hanno pagato un biglietto a cifre non certo economiche e che espongono striscioni (tra l'altro nemmeno troppo offensivise se paragonati alla media) e fischiare i propri giocatori, esultare al gol della squadra avversaria non è uno spettacolo "indegno", al massimo poco sportivo, tanto quanto poco sportivo è prendere per il culo i tifosi ed i giocatori avversari. Solo che i giocatori sono pagati (stra-profumatamente) per essere leali e sportivi... il pubblico paga per andare a vedere uno spettacolo e civilmente può fare quel cavolo che vuole.

lunedì 3 maggio 2010

noi che... 10 anni di geocaching...

Alla mezzanotte del 1 Maggio 2000, in una delle poche cose intelligenti fatte dall'amministrazione Clinton, veniva rimosso il "selective availability", dando indirettamente vita al geocaching. Dieci anni dopo in tutto il mondo si sono svolti una serie di eventi per festeggiare questa ricorrenza. Io sono andato solo a quello di Pavia ed ecco come ho commentato questa esperienza...

Questo event era per noi...
per noi che... quando ci svegliamo alla mattina guardiamo subito se sul percorso per andare al lavoro è stato nascosto un nuovo cache...
per noi che... programmiamo i weekend in base a dove si trovano i cache ancora da trovare...
per noi che... preferiamo una notte in un albergo piuttosto che una borsa o capo di abbigliamento nuovo...
per noi che... nella borsa abbiamo sempre un cache pronto perchè 'non si sa mai'...
per noi che... agli eventi ci andiamo sempre nonostante i partecipanti, perchè comunque si è sempre tra amici...
per noi che... quando andiamo in giro ammiriamo le bellezze e immaginiamo dove si può nascondere un cache per farle conoscere anche agli altri...
per noi che... pur di fare un FTF siamo disposti a tutto, anche a barare un po'...
per noi che... rischiamo di arrivare in ritardo a qualche appuntamento perchè 'sulla strada c'è un cache'...
per noi che... ci sentiamo ancora bambini e quando troviamo il cache abbiamo il cuore che un po' ci batte...
per noi che... siamo disposti a ripassare materie scolastiche pur di risolvere un multicache o un mistery...
per noi che... quando non abbiamo un GPS ci sentiamo nudi...
per noi che... che siamo Geocacher... e ce ne vantiamo.




ps: se volete qualche informazione in più sul geocaching in italiano, scrivetemi o visitate il sito ufficiale italiano www.geocaching-italia.comhttp://www.geocaching-italia.com.

venerdì 30 aprile 2010

Ma Aldo Grasso crede di essere Dio

30 Aprile 2010, Aldo Grasso è autore di un "editoriale" dal titolo "Fabio Caressa crede di essere Messi"... e proprio dopo averlo letto ho scelto il titolo di questo post.

Lo so, chi fa il critico televisivo spesso cade nell'atteggiamento del Dio che giudica i buoni e i cattivi, soprattutto chi questo lavoro lo fa bene, molto bene. Aldo Grasso appartiene a questa categoria, è un grandissimo critico e forse, proprio per questo, ogni tanto cade in questi articoli che contengono sia incredibili imprecisioni, sia una scarsa conoscenza dell'argomento, così come un po' di sana ipocrisia, fino al punto di porsi la domanda... "ma l'avrà vista tutta la partita con Caressa?"

Il primo "appunto" è proprio dovuto ad una imprecisione. Aldo Grasso spiega l'origine dell'"effetto Pelagatti", citando in poche righe una vecchissima barzelletta. Scrive "Pelagatti è un soldato cui il caporale deve annunciare la morte dei genitori; il caporale ordina ai soldati con genitori viventi di fare un passo avanti, per poi prendersela con Pelagatti che è rimasto al suo posto".
Sig. Grasso, lei l'ha riletta questa frase prima di mandarla in pubblicazione? Se fosse come la racconta lei, il soldato Pelagatti sarebbe già conscio del fatto che i propri genitori sono morti. Quindi nel racconto o il caporale ordina ai soldati con i genitori morti di fare un passo avanti e poi se la prende con Pelagatti perchè è rimasto al suo posto, oppure ordina ai soldati con i genitori vivi di fare un passo avanti e poi se la prende con Pelagatti perchè lui si è mosso. Non è difficile!

Io non sono più abbonato Sport e Calcio Sky a causa della scarsissima capacità di Sky di essere cortesi con i propri vecchi abbonati e l'unica cosa che rimpiango sono proprio le telecronache di Caressa. Io capisco benissimo che un critico colto come Aldo Grasso non si possa abbassare a conoscere il calcio e tutto quello che ci gira intorno (televisivamente parlando) con precisione, ma certo è che questo avrebbe aiutato a comprendere qualcosa di più. Già, perchè Fabio Caressa è cento, mille volte superiore come capacità e come conoscenza del calcio rispetto a quel Gianni Cerqueti che risulta essere il miglior telecronista Rai e una telecronaca di Caressa è un inno al calcio, quella di Cerqueti è un inno alla noia.
Fabio Caressa, quando commenta una partita del campionato italiano non parteggia per nessuno, se non per il bel gioco, evidenziando proprio tutto quello che rende il calcio bello. Che sia Ronaldinho, Eto'o, Del Piero, Totti, Lavezzi (e potrei continuare), se è in campionato, ne verrà esaltato il gesto. Perchè il calcio è fatto da gesti atletici e spesso sono proprio le emozioni di questi gesti che lo rendono spettacolare e che possono arrivare a far ripagare il prezzo di un biglietto. In campo internazionale, però, Fabio Caressa sfodera un ammirevole campanilismo per le squadre italiane e nazionali... lo stesso campanilismo già dimostrato in occasione dei mondiali del 2006, quelli vinti (non si sa bene come) dall'Italia: tutti si ricordano le urla "Kannavaro" o "non può andare sempre bene" o quello che ne disse quando vide il gesto di Zidane in finale. Eppure nessuno (tantomeno Lei, dott. Grasso) criticò quielle telecronache. Nessuno. Così come nessuno (tantomeno Lei, dott. Grasso) osò criticare Giampiero Galeazzi quando fece la storica telecronaca degli Abbagnale che vogavano verso un meritatissimo oro olimipico... una telecronaca da infarto... così come nessuno (tantomeno Lei, dott. Grasso) osò criticare il telecronista (non ricordo il nome, me ne scuso) che commentava l'arrivo in solitaria di Alberto Cova alle olimpiadi di Los Angeles urlando "Ma chi se ne frega del tempo, è medaglia d'oro".


La telecronaca di Caressa regala quello che quel sig. Cerqueti della Rai non è assolutamente capace di dare... emozioni... emozioni ed onestà. Giocava una squadra italiana e giocava per accedere alla finale del trofeo più importante in Europa. E criticare giocatori che si buttavano per terra con le mani al volto e che le spostavano per vedere cosa succedeva credo fosse normale, così come è normale lasciarsi andare all'emozione finale...

Una piccola nota: la frase "Cazzuola e spatola, il muro dell’Inter si chiama Samuel" è una citazione legata al soprannone "The Wall" (il muro) con cui il giocatore è universalmente conosciuto. Ah... Fabio Caressa è tifoso romanista, a dimostrazione che l'onestà e la professionalità e la bravura vanno ben oltre il tifo.

mercoledì 28 aprile 2010

Quando una giornata contro l'idiozia dei leghisti?

Il 17 Maggio sarà la V Giornata mondiale contro l'omofobia. Per quell'occasione al Quadriportico del Sentierone, nel pieno centro di Bergamo, era prevista la mostra "Baci Rubati", una raccolta di foto che ritraevano, appunto, baci rubati, molti dei quali tra gay.
Era prevista, perchè il sindaco di Bergamo, tale Franco Tentorio ha deciso che "ci è sembrato che i contenuti fossero troppo forti. L'allestimento in pieno centro ci è sembrato inopportuno. Abbiamo posto attenzione alla sensibilità di bambini e anziani." Insomma, per questo simpatico primate dal pollice opponibile le foto di baci possono urtare la "sensibilità di bambini e anziani".
Non parliamo di foto pornografiche, parliamo di foto di baci. Foto come questa o come altre che si possono vedere sul blog Bergamo contro l'omofobia.

Baci. Bisogna tenere lontani anziani a bambini da immagini di baci, ma lasciarli magari a vedere un vecchietto malato che grida che i "leghisti ce l'hanno duro".
Solo Baci. Bisogna non far vedere ad anziani e bambini immagini di baci, ma si deve a loro permettere di vedere lo stesso vecchietto dire che con la bandiera italiana ci si pulisce il culo?
Semplici baci. Bisogna bloccare il messaggio di amore che esce dalla visione delle foto di baci, perchè è più utile far arrivare il messaggio di "non studiare, non fare un cazzo, mettici pure 4 anni a fare la maturità, tanto hai il padre ministro leghista e puoi diventare consigliere a Brescia facilmente".
Baci. Teniamo lontani anziani e bambini di baci, ma permettiamogli di vedere immagini di guerre, di manifestazioni no-global dove negozi e macchine vengono distrutte o, più semplicemente le risse nel nostro parlamento, risse dove i leghisti sono sempre in prima fila. 

A dire il vero questo tipo di giornate mondiali le trovo tristi... tristi perchè l'essere contro l'omofobia dovrebbe essere naturale... e ancora più tristi perchè davanti a queste cose mi rendo chiaramente conto che queste giornate sono inutili... l'omofobia è come un tumore maligno... una volta che ti ha preso, non hai speranze.

Forse bisognerebbe pensare ad una giornata mondiale contro l'imbecillità e fare una mostra con le foto di qualche leghista... ma quelle immagini si che urterebbero la sensibilità di anziani e bambini... e anche di tutti quelli che, a differenza loro, sono dotati di cervello.

giovedì 25 febbraio 2010

Vergogna! E questa sarebbe giustizia? Ma per favore....

Era da tempo che non scrivevo, anche perchè volevo disintossicarmi dalla brutta piega politica che stavo dando a questo post. In fondo parlare male dell'intelligenza dei leghisti e dell'incoerenza dei Di Pietristi è come sparare sulla croce rossa. Riprendo però per commentare l'ignobile e vergognosa sentenza che ha condannato 3 dirigenti di Google perchè tra ragazzini con un solo neurone di gruppo hanno postato un loro video in cui abusavano di un ragazzo down.
Non si conoscono ancora le motivazioni e, francamente, vorrei leggerle per ascoltare il rumore delle unghie sui vetri, ma da quello che ho capito mi sembra che i tre dirigenti siano stati condannati per "violazione della privacy" e, credo (ma, ripeto, attendo di leggere le motivazioni) per "responsabilità oggettiva" non avendo impedito che il video fosse messo in rete. E la cosa più assurda è che su AffariItaliani (giornalaccio online degno del gossipparo Repubblica) si può leggere un articolo assurdo, la cui lettura può generare vomito, che difende l'operato del giudice.
Un piccolo esempio di questo ridicolo articolo: l'autore scrive "Per cui, come del resto si intende per 'oggettivo', Google – YouTube, hanno il compito/obbligo di vigilare affinché non si compiano' abus' o peggio, si usi il servizio per altri fini, diversi da quelli 'buoni' che tutti si augurano siano la norma.
Se poi come dichiarato da Google 'controllare tutto è qualcosa di impossibile', questa appare una giustificazione di comodo, visto che da quando mondo è mondo, gli editori e Google – Youtube è equiparabile ad un editore del 20° secolo, sono spesso finiti nella aule di tribunali per quanto pubblicato sui propri canali.
"
Beh, quindi Google dovrebbe impedire di pubblicare qualsiasi video in cui c'è violenza, perchè qual'è la differenza di 1 minuto di video amatoriale da 1 minuto di film in cui si picchia qualcuno? E parlando di privacy, facciamo che prima di pubblicare un qualsiasi video, Google - YouTube dovrebbe contattare tutti i protagonisti e chiedere loro il permesso? Ma l'autore di questo articolo ha mandato in vacanza i suoi neuroni prima di scrivere questo articolo? Cosa è... un leghista?


Come ho scritto in un commento ad un post di un amico su Facebook, questa sentenza la trovo pericolosa perchè può essere applicata in altri ambiti portando, ad esempio, a situazioni tipo:

  1. viene condannata sourceforge perchè la sua piattaforma viene utilizzata per hostare i sorgenti di un programma che viene utilizzato per scopi illeciti (dalla violazione della privacy alle stragi passando per le frodi di ogni tipo);
  2. viene condannata la microsoft/apple perchè i sistemi operativi non sono scritti in modo da impedire agli utenti di scrivere/usare software per scopi illeciti (dalla violazione della privacy alle stragi passando per le frodi di ogni tipo);
  3. viene condannata la dell/ibm/acer/ecc. ecc. perchè non sviluppano computer che impediscono alla gente di compiere atti illeciti (dalla violazione della privacy alle stragi passando per le frodi di ogni tipo);
di esempi come questi se ne possono trovare a quintali e non credo sia logico, anzi, lo trovo assurdo, applicare la logica della responsabilità oggettiva su tutto il mondo informatico.

Il discorso della privacy, poi, è ancora più assurdo. La migliore risposta è quella data da un avvocato e riportata in questo articolo del Sole 24 Ore: "i ferrovieri dovrebbero rispondere di illecito della privacy se consentono che i viaggiatori, parlando magari ad alta voce, raccontino fatti o episodi suscettibili di ledere l'altrui privacy".
Speriamo nell'appello, anche se, francamente, hi ben poca fiducia della giustizia italiana quando si parla di tecnologia...

martedì 12 gennaio 2010

i preservativi dovrebbero metterseli in testa...

Leggo, con stupore, che a New York e San Francisco avere più di tre preservativi addosso può portare al carcere con l'accusa di prostituzione. Nonostante si parli di sesso, la fonte non è Repubblica, ma l'ancora meno affidabile TGCom e questo dovrebbe indurmi a sorridere. Eppure già mi vedo qualche mononeuronico della Lega, tipo Salvini o Zaia, portare questa cosa anche in Italia, al grido di "liberiamo il Nord dalle prostitute".

Per essere precisi l'articolo spiega che la polizia può dichiarare delle aree ghetto come "prostitution free zones" e in queste aree gli agenti possono arrestare chi loro sospettano di fare "attività sessuale", in quanto il possedere più di tre preservativi può essere considerato come una prova dell'intenzione di commettere un crimine: offrire prestazioni sessuali a pagamento. Un crimine gravissimo, scherzate?

E' vero che si parla di Stati Uniti, paese dove le parole "bigottismo", "incoerenza", "illogicità" e "stupidità" regnano sovrane, ma questa è, certamente, una cosa totalmente assurda per una serie di motivi, primo fra tutti il fatto che continuo a non vedere dove sia il crimine nell'offrire prestazioni sessuali a pagamento... forse il crimine è farlo non in parlamento? Oltretutto mi piacerebbe sapere cosa succede se qualcuno venisse fermato dopo che ha comperato una scatola di preservativi (e sicuramente ce ne sono più di tre) in farmacia? E cosa succede se uno è solo di passaggio in uno di questi "ghetti" liberi dalla prostituzione... butta via i preservativi extra prima di entrarci?

Ma al di là delle ovvie esagerazioni, la cosa più grave, come riportato nell'articolo, la sottolinea RHRealityCheck (Reproductive Health): "il vero pericolo di questa iniziativa penalizza chi davvero fa prestazioni sessuali a pagamento. Infatti induce chi pratica la prostituzione ad abbandonare le precauzioni, a limitare insomma l'utilizzo del preservativo, mettendo a rischio la propria salute e di conseguenza anche quella della popolazione" e, inoltre, " è ancora alto il rischio di contrarre il virus dell'Hiv. E questa novità non aiuta".

Già, questo non aiuta, anzi. Non bastano i gravi danni degli interventi retrogradi del pastore tedesco e dei suoi picciotti, ora ci si mettono anchei consigli comunali di importanti città americane.
Visto l'andazzo, il rischio è che altre entità (tipo i leghisti) inizino a proporre azioni simili, per cercare di comperare qualche voto in più di coloro che vanno alle urne seguendo con precisione ciò che gli dice il Vaticano... e in Italia ce ne sono fin troppi.

giovedì 7 gennaio 2010

Nuovo anno... incapaci vecchi...

Come primo post dell'anno non voglio parlare di politica anche se il titolo porterebbe a pensare all'analisi dell'uscita di qualche leghista.

Il titolo si riferisce a chi ha realizzato e a chi ha approvato le immagini della campagna di Burberry per l'estate 2010, utilizzando come testimonial Emma Watson (L'Hermione della saga di Harry Potter). Come è possibile vedere dalla foto, infatti, alla povera Emma è stata tagliata una gamba...

Se volete divertirvi a vedere quanti danni possono fare i pubblicitari con l'uso dei programmi di ritocco fotografico, andate a visitare questo sito: Photoshop Disasters e scoprirete che questo non è altro che uno dei tanti... ed alcuni sono assolutamente esilaranti!!!

Buon anno!