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venerdì 14 maggio 2010

Consigliere della Provincia con auto rossa? Fai pena: Vergognati!

Su Facebook ho un album dove raccolgo un po' di scatti ai "migliori" parcheggi, quasi tutti a Milano e alcune di queste foto sono pure state oggetto di un post su 02Blog (l'unico blog di Blogo degno di un po' di attenzione, forse insieme a Polisblog).

Non me ne vogliano alcuni amici, ma tutte le foto all'interno di quell'album indiscutibili esempi di inciviltà e totale mancanza di rispetto. Io non fotografo soste vietate, ma fotografo le situazioni dove il parcheggio diventa un ostacolo alle persone che dovrebbero passare. Non sono foto di macchine in multa e basta... sono foto di macchine parcheggiate dal proprietario, fottendosene non solo delle regole, ma anche degli altri.

Ieri alla stazione BikeMi di Via Donizetti, angolo Monforte, mi sono trovato di fronte ad uno spettacolo assolutamente vergognoso. Tre macchine erano parcheggiate nella zona riservata alla stazione e due di queste mi hanno colpito in modo particolare. La prima, un SUV Mercedes che, con una logica tutta sua, ha deciso che avendo il permesso per andare sulle corsie preferenziali può permettersi di parcheggiare ovunque, tanto i poveretti che usano il BikeMi non sono degni di considerazioni. Ma il capolavoro è il secondo che con una macchinetta rossa dimostra di essere ancora più importante e potente del suo collega mononeuronico con il SUV e parcheggia il suo veicolo come se fosse una bicicletta... senza contare che così impedirà a 3 biciclette di essere "restituite". E per far capire che probabilmente è un leghista e ha pochissimi neuroni nel proprio cervello... lascia sul parabrezza un foglio con il logo della "Provincia di Milano" e la scritta "Consigliere".

Caro "Consigliere"... mi fai pena. 
E non fai pena solo a me, ma lo fai a tutte le persone che a differenza di te, hanno più di un neurone in testa. 
Fai pena a tutti quelli che, a differenza di te, hanno rispetto per le istituzioni che tu dovresti rappresentare. 
Fai pena a tutte le persone che, a differenza di te, rispettano le regole e che pensano che un loro rappresentante debba fare lo stesso e dare il buon esempio.
Fai pena perchè sei l'esempio cheil ruolo che ricopri lo sfrutti per fottertene degli altri.
Fai veramente pena.
Vergognati.

venerdì 7 maggio 2010

Sensi e Totti... vergognatevi voi prima di tutto.

Chi ha visto la finale di Coppa Italia del 5 Maggio non può non aver rispensato alle assurde affermazioni di una presidentessa che, all'indomani di Lazio-Inter e in maniera molto ipocrita, si permetteva di sputare sentenze moralistiche dicendo all'Inter che doveva vergognarsi di vincere in quel modo. Io, francamente, mi vergogno che Totti sia considerato una stella, una bandiera dello sport italiano, un "esempio per i bambini che va tutelato" (affermazione sempre della Sensi, nda) e che sia ambasciatore dell'Unicef per lo sport, nonostante lui non abbia la benchè minima idea di cosa significhi la parola "sportività".  E trovo ridicolo che questo personaggio sia il "capitano" della Roma... quando penso alla parola "capitano" mi viene in mente l'immagine di Zanetti, di Maldini o di Del Piero, calciatori che in campo non credo siamo mai caduti così in basso e non solo ieri sera, ma più volte nella loro carriera... sicuramente non come Totti che può vantare una galleria di sputi, pugni e calci, degna di un vero sportivo. Oltretutto il calcio a Balotelli non è altro che il gesto che l'arbitro ha visto perchè nel corso dei 45 minuti giocati il "simbolo da proteggere" (affermazione sempre della Sensi, nda) ha collezionato un fallo a palla lontanissima ai danni di Milito... un calcetto in testa a Thiago Motta che, in quel momento, era a terra per un brutto fallo ricevuto da Taddei e un altro calcetto in testa a Balotelli a terra a seguito del calcione sullo stinco da dietro, che è stata l'unica cosa vista dall'arbitro e che gli è costata l'espulsione.


Ci sono voluti 2 giorni per abbozzare uno pseudo "ho sbagliato" anche se le sue affermazioni, come riportate sui vari quotidiani sportivi (e non) sembrano più per sottolineare il dispiacere di avere pochi amici intorno, piuttosto che per ciò che è successo in partita... oltretutto fino ad allora non aveva chiesto scusa affermando "[...] sul campo non si riescono sempre a ignorare offese così pesanti alcune personali e altre dirette a infangare una città e un intero popolo. Soprattutto quando poi questi continui e costanti insulti provengono sempre dalla stessa persona [...]". Eppure, nel mondo dei maghi del labiale, nel mondo delle telecamere fisse sui giocatori a rischio non esiste alcuna ripresa in cui si vede Balotelli continuare a insultare Totti... e se quello che pare lui abbia detto ("sei un romano di merda") non mi pare che sia così "grave", considerando che sugli spalti si sente ben di peggio.

Certo, Totti non è l'unico macellaio della partita. Burdisso al 2' minuto entra con il piede a martello sulla coscia di Snejder che lascia il campo qualche minuto dopo... Oltretutto non viene nemmeno espulso nonostante nel corso del primo tempo fa altri 2 interventi degni di qualche cartellino... lo stesso vale per Perrotta che ammonito viene graziato da un arbitro incapace di arbitrare una partita del genere. Taddei non viene nemmeno ammonito per alcune sue entrate, compresa quella al fishiuo finale, stile Burdisso, al fischio finale su Muntari. E Mexes? Molla un pugno a Materazzi... si salva perchè Materazzi si butta a terra e inscena una pantomina degna di un Oscar... sono convinto che qualcuno ha pensato di chiamare un prete per dargli l'estrema unzione...

Peccato. Peccato davvero perchè la Roma, quest'anno, aveva dimostrato di essere una grande squadra di calcio... di essere l'unica rivale dell'Inter. Aveva saputo sul campo, ancora una volta, mettere cuore e orgoglio. Peccato. Della Roma rimarrà in mente la grande rimonta in campionato e la sistematica caccia all'interista di questa partita.

E forse, la Sensi e i moralisti spicci che tanto invocavano la "B" per la Lazio, dovrebbero essere, per una volta onesti con se stessi e vergognarsi anche di queste cose. Ma so che non lo faranno mai...

giovedì 30 luglio 2009

L'incoerenza di Lega e De Magistris

Devo stare attento quando parlo (male) della Lega, perchè c'è un ex-collega ultraleghista che segue questo blog (ma perchè non la smette, mi chiedo) che si considera insultato ogni volta che questo accade. Speriamo non se la prenda anche con questo post.

Qualche giorno fa la Lega aveva proposto i "test di dialetto per i professori", scatenando (ovviamente) grosse polemiche. Oggi leggo che si parlava di "test regionali, ma non di dialetto". Incomma ancora una volta come già accaduto più volte (ad esempio la proposta delle carrozze speciali sulla metropolitana milanese) la Lega prima lancia un masso e poi immediatamente nasconde la mano e si difende diventando vittima di un regime che fraintende le loro parole e le loro proposte...

Questo atteggiamento, però, non è tipico della sola Lega, ma è anche di gente come Di Pietro (prima raccoglie le firme per i referendum sul sistema elettorale facendo spendere soldi allo stato e poi li fa fallire) o come Veltroni (quello che aveva dichiarato in Tv che avrebbe smesso di fare politica dopo il mandato di sindaco a Roma e poi si è candidato alle elezioni del 2008) o, ultima fra tutti, la starlette televisiva De Magistris.
Si, proprio quel De Magistris che durante la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura alle europee (insieme al wanna-be-duce Di Pietro) a chi gli chiedeva se avrebbe continuato la sua carriera di magistrato rispose: "La mia una scelta di vita. Ho da poco superato i quarant'anni e intendo iniziare una nuova esperienza da cui non tornero' indietro. La mia e' una scelta irreversibile anche qualora non dovessi essere eletto". Lo stesso ducetto Di Pietro confermò: "De Magistris si dimetterà dalla magistratura subito dopo le elezioni, lo assicuro. Anche lui, come me, pensa che sia una strada senza ritorno una volta che da magistrato si passa alla politica". (AdnKronos)
Purtroppo proiprio quest'ultima affermazione è tragicamente falsa. Le sue parole sono molto chiare: "Il mestiere di magistrato che ho svolto per quindici anni non è un abito che si dismette e si getta via" e il fatto che abbia chiesto ed ottenuto l'aspettativa per tutta la durata del mandato la dice lunga sulla sua reale volontà di abbandonare la magistratura. E' meglio avere i piedi in più scarpe qualora l'esperienza in Europa non sia abbastanza remunerativa, vero?
Francamente a questo punto le sue parole "Detto questo, confermo che non rientrerò in magistratura e che mi dimetterò. Ma i tempi delle mie dimissioni non me li farò indicare o dettare da nessuno, se non dalla mia coscienza", riportate da un articolo su Corriere.it, suonano molto male, soprattutto visto che si parte già con una promessa non mantenuta e la storia del "in quella lettera di dimissioni dovrò indicare precisamente anche chi saranno i responsabili morali e istituzionali della mia cacciata dalla magistratura, che è stato un fatto senza precedenti nella storia giudiziaria del nostro Paese e che non dovrà passare sotto silenzio. Per questo sto scegliendo tempi e modi opportuni affinche il Paese sappia quale è lo stato di salute della magistratura nel nostro Paese." (intervista a Radio 24 del 29 Luglio 2009) suona proprio come un modo per imbonire il proprio elettorato.

La verità è che potrebbe benissimo dare le dimissioni immediatamente e poi portare avanti la sua battaglia contro quella "magistratura politicizzata" (quindi confermando quello che dice da decennilo stesso Berlusconi) che lo ha costretto ad andarsene. Ma questo rischierebbe di non farlo apparire in TV abbastanza.

Continuo a ricordare che i veri magistrati, quelli che combattevano contro la politica, quelli che andavano avanti nonostante fossero ostacolati da tutti, non andavano in TV, non lasciavano la magistratura per il parlamento europeo... ma andavano avanti. Avanti fino alla morte. Giovanni Falcone... Paolo Borsellino. Per favore, non avviciniamoli nemmeno lontanamente a gente come Di Pietro o De Magistris.

venerdì 17 luglio 2009

Morti e diritti calpestati? No, il polso del pastore tedesco!

Scusate ma sono letteralmente indignato. A Giakarta due alberghi di lusso nel centro della città sono oggetto di un attentato in cui muoiono 9 persone e si parla di oltre 50 feriti. In Iran la polizia continua a reprimere con la forza le manifestazioni e i cortei a favore di Mousavi. Ma per i giornali italiani queste notizie sono di secondo piano rispetto alla frattura del polso del pastore tedesco. Già, per Repubblica.it (a dire il vero non mi aspettavo altro da questo giornale di Gossip), La Stampa e il Corriere.it (ho guardato solo questi tre, poi mi sono fermato per non farmi ulteriore male) è più importante fare una perfetta radiocronaca di tutto ciò che viene fatto per una semplice frattura del polso, piuttosto che sottolineare la gravità di altri avvenimenti. E non c'è nemmeno la scusa della notizia italiana visto che il pastore tedesco non è altro che un capo di stato estero.

Perchè i morti di Giakarta e i diritti calpestati dei cittadini (soprattutto universitari) iraniani sono meno importanti del polso del pastore tedesco? Tanto vale parlare anche della quasi certa vendita di Ibrahimovic al Barcellona... almeno questa è una notizia che riguarda l'Italia.

Che schifo...