lunedì 23 febbraio 2009

...bambini fanno ohh, vedono Povia e scappan via...

Oggi mi va di sparare sulla croce rossa e allora ho deciso di parlare di Povia... anzi... faccio parlare Povia.

Per chi non lo conoscesse, Povia è uno strimpellatore che fu reso famoso da Bonolis che lo portò sul palco dell'edizione 2005 usando la sua canzone "Quando i bambini fanno ooh" per una raccolta fondi a favore dei bambini del Darfur. Povia si era impegnato pubblicamente a versare "tutti gli incassi della canzone", ma diverse fonti, tra cui questo articolo del Corriere.it, dicono ben altro: de 450mila euro incassati dalla canzone, non risulta che Povia abbia versato un euro, se non i 35mila che la casa discografica anticipò in attesa dei rendiconti della Siae. L'anno dopo, proprio anche grazie alla popolarità del gesto, Povia vinse Sanremo con la canzone "Vorrei avere il becco".

Presto finito nel dimenticatoio, quest'anno Bonolis ha deciso di riesumarlo permettendogli di partecipare a Sanremo con una canzone che ha suscitato polemiche sin dal primo giorno: "Luca era gay", che è poi arrivata seconda. Povia se l'è un po' presa per le critiche giunte prima ancora che il testo della canzone fosse reso pubblico... ma se lo sarebbe dovuto aspettare visto alcune sue uscite tipo "Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti, a quello che ti insegnano da piccolo", concetto che ripropone, anche se in maniera più velata, anche nella canzone di quest'anno. La cosa comica è che lui ha commentato le critiche per questa canzone affermando "Per molti è un nervo scoperto, su certi temi c'è tanta intolleranza". Già, intolleranza... chissà come mai. Lui spiega prima che "la canzone sui gay mi farà perdere fan" e poi che "il destino dei cantautori è quello di essere strumentalizzati o fraintesi." Poverino. Mi fa quasi pena.
Poi leggo altre sue affermazioni tipo "A un bambino che vede due uomini che si baciano non puoi dire che si tratta solo di due uomini che si vogliono bene, perché due che si vogliono bene non si baciano sulla bocca." e mi rendo conto che forse è vero che la cocaina ha effetti gravi sul cervello, visto che lui ha afferamto che tra i 16 ed i 22 anni ha avuto "problemi con la cocaina (sei mesi in un centro di recupero), l’alcol. E poi l’ansia, la depressione, gli attacchi di panico".

"Luca era gay" racconta la storia di un amico che "prima era gay ed ora sta con lei". Gino Castaldo, su Repubblica, ha fatto una bellissima analisi del testo di questa canzone, confermando in pieno le stesse impressioni che ho avuto io leggendo le parole della canzone. E' chiaro che Povia non vuole cambiare idea: essere gay è una deviazione, dovuta all'ambiente che ti circonda, soprattutto quando sei giovane: madre possessiva e che parla male di un padre assente e forse succube. Poi ecco che arriva un uomo più grande (pedofilo?) che gli da quell'amore mancato... fino a quando incontra "lei" con la quale diventa felice. Già... per Povia essere omosessuale significa infelicità... mentre essere eterosessuale significa felicità.

Una canzone allucinante, veramente assurda, che ricalca in pieno il Povia pensiero, che casualmente è lo stesso di Joseph Nicolosi, un cattolico integralista autore delle teorie riparatrici, le cui tesi sono state smentite dalla comunità scientifica mondiale.

E' inutile sprecare altro inchiostro digitale per parlare di questo primate con il pollice opponibile. E per dimostrare che lo considero un grande pensatore dei nostri tempi, concludo con un suo pensiero profondo del 2009... sottolineo... del 2009.
“L’uomo fa l’uomo e dà la guida spirituale. La donna nutre e alleva i figli. Oggi però nessuno vuole fare la sua parte”


ps: consiglio la visione della versione di Elio e le storie tese della canzone di Povia.