martedì 10 marzo 2009

La zappa sui piedi di Microsoft...

All'inizio volevo parlare di quel simpatico cialtrone di Travaglio, ma questo sarebbe come dare alla sua ultima uscita fin troppa importanza e così, gironzolando in rete, ho scovato, grazie a slashdot, un post piuttosto interessante che tratta di come, in Irlanda, Microsoft si stia dando da sola la zappa sui piedi.

La storia è molto semplice. Microsoft non vende i propri prodotti (sistema operativi, software e le varie tipologie di licenze) alle aziende in modo diretto, ma lo fa tramite i MCP (Microsoft Certified Partners), ossia vende il prodotto al partner che lo rivende poi al proprio cliente. Quando le cose vanno bene questo dovrebbe portare un beneficio sia al partner che a Microsoft. Ma ultimamente in Irlanda (come credo in quasi tutto il mondo) le cose stanno andando piuttosto male e questo porta molte aziende o a chiudere o a continuare con problemi che portano a non riuscire a pagare il proprio conto con il partner Microsoft che, però, fa un discorso tanto elementare quanto crudo che più o meno suona così: "tu hai un contratto con noi e uno con loro. Il fatto che loro non ti paghino non significa che tu non debba pagare noi"... discorso che, a dire il vero, è assolutamente corretto e non fa una piega. In fondo Microsoft è una società che deve avere l'obiettivo di guadagnare e di far felice gli azionisti.

Ma il periodo storico che stiamo vivendo, forse, richiederebbe un po' più di attenzione e di apertura mentale, soprattutto dopo che i dati economici di Microsoft hanno sì visto una diminuzione degli utili... ma sempre di utili di diversi mioni di dollari si tratta. Certo, è molto difficile associare il concetto di "apertura mentale" a Microsoft, ma loro hanno sempre dimostrato attenzione solo verso il business e questo atteggiamento non serve proprio a nulla. Oltretutto, proprio in questi giorni, per radio passa spesso una pubblicità sugli sconti che questa società propone alle aziende italiane... bah.

Ma come tutte le cose, anche questa vicenda ha un lato positivo. Leggendo il post si evince che alcuni MCP stanno finalmente valutando e decidendo di abbandonare il mondo Microsoft per rivolgersi al mondo Open Source, che è in grado di fornire prodotti di livello equivalente, se non superiore, a quelli di Microsoft. Un cambio di business che li trasformerebbe in veri e propri consulenti che non sarebbero più costretti a fornire per contratto del software Microsoft, quasi sempre pesante, poco innovativo e troppo chiuso, ma potrebbero finalmente fornire soluzioni che risolvono i reali problemi e le reali necessità dei loro clienti.

Magari questo succederà anche in Italia... la speranza è l'ultima a morire.