venerdì 15 maggio 2009

"...ti do 10 euro se voti Di Pietro..."

Mettiamo subito le cose in chiaro: io non ho mai offerto a nessuno dei soldi per votare alcun candidato... e tantomeno Di Pietro. Al massimo, quando qualcuno mi dice che ha votato per quel "vorrei-essere-berlusconi", gli posso regalarte 10 secondi di compassione.
Questa frase, invece, è stata rivolta a me e, francamente, la dice lunga su come ragionano alcune delle persone che votano per quel sant'uomo.

Il tutto è nato perchè in pausa pranzo si parlava di elezioni europee e di referendum ed io stavo spiegando che sarei andato a votare solo una volta e per questo motivo avrei scelto il referendum. Poi ho aggiunto che non avrei nemmeno una vaga idea per chi votare alle europee, visto che nessuna forza politica e nessun candidato era riuscito a convincermi. Poi, come battuta, ho aggiunto che "al massimo potrei mettere all'asta il mio voto"... ed ecco che questo simpatico collega mi ha detto che mi avrebbe dato 10 euro se io avessi votato (ovviamente dimostrandoglielo, scherziamo?) per Di Pietro.

Ora al di là della battuta (perchè mi piace sognare che lo sia anche da parte sua) mi iniziano a ritornare in mente tutte le filosofie dei voti di scambio e del mercato intorno alle preferenze. Chi combatteva la mafia spiegava in maniera semplice come proprio grazie alle preferenze un certo tipo di criminalità organizzata fosse in grado di controllare non solo i candidati da eleggere (non importa per quale tipo di elezione), ma anche controllare chi aveva votato come suggerito (trad. imposto). E dopo questi brutti pensieri, mi è anche venuto in mente che grazie alle preferenze abbiamo potuto portare in parlamento Ilona Staller, alias Cicciolina.

Non voglio discutere sulla necessità o meno di ritornare alle preferenze, non ho certo la capacità e la necessaria competenza per parlarne, ma credo che se non si cambia la mentalità con cui la gente va a votare, l'introduzione delle preferenze difficilmente potrà essere una soluzione intelligente per migliorare la qualità di chi si porta nei vari parlamenti e consigli. Anche perchè con le preferenze chi ha i soldi può farsi pubblicità, mentre non richia di essere sufficiente il passaparola per quei pochi candidati poveri ma che ci tengono e ci credono veramente...

Comunque, dico la verità, 10 euro per votare Di Pietro... sapendo che per emulare Berlusconi, si presenta ad una elezione pur sapendo che non potrà essere eletto causa incompatibilità... no, mi dispiace... per votare questi "valori", 10 euro sono proprio pochini.