"Alessandro si chiede il perchè alcuni geocacher siano così attenti alle regole per i cache e gli oggetti degli altri, ma sono così pronti a violarle e a giustificare le violazioni degli "amici". Mi han sempre insegnato che le regole sono uguali per tutti..."
Questo è uno degli status di facebook di ieri, 19 Maggio, legata ad una delle sterili polemiche che ogni tanto scaturiscono nella community dei geocacher italiani.
Uno dei miei amici (che nulla ha a che vedere con questo gioco), lo ha così commentato: "Qualcuno che ritiene che per sè siano più, o meno, uguali rispetto agli altri si trova sempre ... purtroppo ..." e da qui è nata una mia ulteriore considerazione: "Già. Ma la cosa mi colpisce, sia perchè è un gioco e come tale dovrebbe essere divertimento e svago... e sia perchè questa logica è molto, troppo simile a quella di chi ci governa. Come possiamo lamentarci di chi ci governa se noi stessi non sappiamo accettare delle regole?" a cui l'amico ha intelligemente ribattuto con "Forse perchè chi ci governa esprime perfettamente ciò che siamo?"
Difficile riconoscerlo, forse ancora più difficile ammetterlo, ma questo breve scambio di idee contiene una profonda verità: siamo un popolo a cui piace tanto criticare e/o trovare odiose le 'porcate' che fanno quelli più in alto di noi, nonostante siamo noi i primi a fare le stesse cose: cambia solo il rapporto, più si è in alto più le si fanno 'alla grande', mentre noi le facciamo più 'in piccolo', limitandoci al nostro piccolo orticello... e questo lo usiamo come alibi per difenderci dai paragoni e per sentirci a posto.
Non scuotere la testa... è così. Parliamo ogni giorno di combattere l'evasione fiscale, ma quanta gente ha sul proprio computer software acquisito in maniera illegale? L'Iva di quell'acquisto sarebbe andata allo Stato... Lo stesso vale per i numerosi film e brani musicali che sono stati presi dal mulo o dal torrente... anche per quelli lo Stato non ha ricevuto gli introiti dell'Iva. Qualcuno può anche obiettare che la legge sul copyright è sbagliata e ingiusta, ma sino a quando non verrà cambiata... violarla significa commettere un reato... doppio, reato, in teoria: evasione fiscale e furto.
Siamo i primi a cercare di fare i furbetti, i 'birichini'... ma ci lamentiamo di chi fa la stessa cosa: si inveisce (anche in modo pittoresco) con la macchina che è parcheggiata in doppia fila, rallentando il traffico, ma non ci facciamo problemi ad andare in farmacia lasciando la macchina ferma in doppia fila "con le 4 frecce"... o, peggio, nel parcheggio riservato ai portatori di handicap. Quante volte abbiamo pensato "meno male che ci sono i vigili" vedendo una multa su una macchina parcheggiata in sosta vietata... ma se la multa la troviamo sulla nostra macchina, oltre a maledire chi l'ha messa, subito scateniamo i nostri neuroni per trovare il modo più semplice per non pagarla.
E se di esempi come questi potrei trovarne a centinaia, saremo sempre in grado di trovare per ognuno di essi una scusa, una motivazione che riteniamo plausibile, una sorta di versione "ad personam" della famigerata Lodo-Alfano: "la legge è sbagliata"... "no, non è così che si devono fare le cose, devono cambiarle"... "ma si, è una cosa innocente, non danneggio nessuno"... "tanto loro di soldi ne hanno"... "scherzi, è un furto legalizzato, rubare a loro è cosa giusta"... ecc. ecc.
E' vero che questo atteggiamento, parte del dna della nostra nazione, è anche quello stesso comportamento che ci fa essere più creativi, ma allora non lamentiamoci della "contabilità cvreativa" o dei numerosi sotterfugi che spesso vengono trovati per aggirare una legge e/o un divieto.
Non voglio trarre conclusioni, sarebbero inutilmente scontate. Mi congedo chiedendovi di rileggere due passaggi dei commenti al mio status: "[...] Come possiamo lamentarci di chi ci governa se noi stessi non sappiamo accettare delle regole?" "Forse perchè chi ci governa esprime perfettamente ciò che siamo?"