domenica 6 settembre 2009

Libertà di disinformare

Negli ultimi tempi la stampa (quella che può diffamare ma che non vuole essere messa dinnanzi alle proprie comprovate magagne) sta combattendo una strana battaglia per difendere la propria libertà, il proprio diritto ad informare... ma è veramente "informazione" o, al contrario, sana disinformazione? Il caso del 51enne morto a Napoli per colpa dell'inluenza A è una chiara conferma di quanto la stampa prima di raccogliere firme per difendere una libertà che già ha, dovrebbe raccogliere fondi per potersi pagare dei corsi di professionismo e serietà.

I titoli dei giornali, così come quelli di testa dei vari tele e radio giornali hanno tutti sottolineato che un 51enne napoletano è morto a colpa dell'influenza A, indicando solo poi all'interno dell'articolo le parole dei medici che spiegavano quanto il virus abbia solo ed esclusivamente aggravato uno stato già gravemente compromesso, cosa che sarebbe potuto accadere anche con una normale influenza. Ad essere onesti solo il giornale di Gossip Repubblica è stato più corretto e ha fornito, sin dal titolo, un quadro più coerente con la realtà.

Il risultato di questa nuova campagna disinformativa attuata dai vari giornalai (senza offesa per la categoria di persone che vendono i giornali) è che collaborano a creare una inutile, stupida ed assurda psicosi per un'influenza che tutti i medici dichiarano essere meno potente di quelle che normalmente affrontiamo durante l'inverno portando a gesti assurdi come l'uso della mascherina protettiva da parte dei portantini della bara, tra l'altro indossata anche dai pochissimi presenti al funerale, tutti in disparte e lontani dal feretro come riportato, ad esempio, da Corriere.it.

Ma perchè la gente spende soldi per comperare i giornali? Per essere "liberamente disinformati"? Bah!