E' di qualche giorno fa la notizia che a Maggio 2009 la "Congregazione per l'educazione cattolica" aveva inviato una lettere ai Presidenti delle Conferenze episcopali dove si trattava lo scottante argomento dell'insegnamento della religione. Secondo queste menti eccelse, l'insegnamento della religione non può essere "limitato ad un'esposizione delle diverse religioni, in modo comparativo o neutro", ma deve concentrarsi nell' insegnamento della religione cattolica, controllato e gestito dalla stessa Chiesa.
Sono d'accordo... loro, a casa loro, ossia nello Stato della Città del Vaticano, possono fare questo ma in Italia e nei paesi civili questo non è accettabile. In Italia e nei paesi laici questo messaggio non deve passare.
Alcuni dei passaggi di questa lettera, almeno quelli che sono stati riportati dai giornali (io mi sono basato su quelli del Corriere.it, del giornale di Gossip Repubblica e la sua versione online Repubblica.it) sono piuttosto preoccupanti perchè confermano quanto la Chiesa non accetti che alle persone sia data la libertà di scelta, come per la Chiesa le persone non siano altro che pecore a cui non deve essere dato modo di conoscere quello che c'è intorno, ma solo seguire una serie di assurdi dogmi.
Secondo i firmatari (il cardinale Zenon Grocholewski e il monsignor Jean-Louis Brugue) l'ora di religione "deve presentare il messaggio e l'evento cristiano con la stessa serietà e profondità con cui le altre discipline presentano i loro saperi. Accanto a queste, tuttavia, esso non si colloca come cosa accessoria, ma in un necessario dialogo interdisciplinare". E' proprio questo il punto: il tutto potrebbe essere accettabile solo se alla base dell'insegnamento non ci fosse una specifica religione ma, come oramai avviene nei paesi più avanzati e laici, proprio quella presentazione multiconfessionale e di introduzione che la Chiesa, nella suo essere e rimanere retrogrado, proprio non vuole accettare.
E nella lettera questo viene detto più volte in maniera esplicita, come in questo frammnento: "in alcuni paesi sono state introdotte nuove regolamentazioni civili, che tendono a un insegnamento del fatto religioso di natura multiconfessionale o di etica e cultura religiosa, anche in contrasto con le scelte e l’indirizzo educativo che i genitori e la Chiesa intendono dare alla formazione delle nuove generazioni".
A dire il vero io non sarei troppo preoccupato di queste continue ingerenze se i governanti attuali fossero in grado di pensare con le loro teste e, soprattutto, fossero coerenti con i concetti di laicità del nostro ordinamento. Purtroppo troppi atteggiamenti e, soprattutto, troppi provvedimenti (primo fra tutti quella vergognosa legge sul 'testamento biologico') mi fanno ricredere e iniziare ad aver paura di un futuro controllato da un gruppo di persone che pensano solo ed esclusivamente quello che un tizio in bianco, che si spaccia per la voce sulla terra di un dio, dice loro di pensare.