Secondo quanto riportato dai giornali, la sentenza stabilisce che "I pazienti in stato vegetativo permanente che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare non devono in ogni caso essere discriminati rispetto agli altri pazienti.". Si aggiunge poi che il paziente "vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi".
Insomma, si riconosce che la legge 'ad minchiam' tanto difesa dalle frange fondamentaliste-cattoliche del nostro Parlamento è una legge discriminatoria che non rispetta i principi di "diritti" e "libertà" che sono alla base della Costituzione Italiana. Come dice il vicepresidente del Senato, Domenico Nania (PDL), "mi sembra costituzionalmente corretto che il paziente possa rinunciare alle cure e all’assistenza sanitaria, rientrando nella sua totale autonomia e nella sua sfera giuridica privata".
Il mio terrore è a causa delle sicure pressioni di un cittadino straniero, vestito di bianco che dice di essere il rappresentante sulla terra di un dio, chi ha combattuto e voluto la legge all'attuale vaglio del Senato non si fermerà e riprenderà il cammino per cercare di annullare anche la libertà di scelta ed il rispetto dei diritti della persona, in barba ai principi fondamentali della nostra Costituzione.
[Fonti: La Stampa.it, L'Unità.it, Corriere.it, Sky Tg24.it]