venerdì 31 luglio 2009

Da che pulpito... Di Pietro

A dire il vero potrei utilizzare questo titolo per mille motivi, ma sono per caso capitato su un blog che riportava le parole dirette a Berlusconi, che il ducetto Di Pietro ha pronunciato il 29 Luglio 2009 nell'aula di Montecitorio: "A lei tutti i messaggi del Capo dello Stato gli entrano da un orecchio e gli escono dall'altro. Lei non rispetta il presidente della Repubblica." Non voglio entrare nel merito del decreto... ma se c'è una persona che non può permettersi di dire agli altri di portare rispetto per il Presidente della Repubblica è proprio lui.

Bisognerebbe ricordare che il wanna-be-berlusconi Di Pietro il 3 Febbraio 2009 è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma con l'accusa di Offesa all'Onore o al Prestigio del Presidente della Repubblica (articolo 278 del codice penale) in riferimento al suo intervento durante la manifestazione del Gennaio 2009 dove disse, riferendosi proprio al Capo dello Stato, "A lei che dovrebbe essere arbitro, possiamo dire che a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzo?", aggiungendo dopo, "Il silenzio uccide, il silenzio è un comportamento mafioso".
Ma non ci si può e non ci si deve fermare qui, visto che la raccolta di momenti di poco o nessun rispetto di questo analfabeta verso la più alta carica dello Stato sono numerosi. Girando in rete è facile trovare gli articoli dei giornali che riportano di quando gli diede del "papista" o dell'"ipocrita". Di quando indirettamente lo accusa di non conoscere la Costituzione o direttamente oppure in maniera indiretta acquistando una pagina sull'Herald Tribune durante il G8.

Sarebbe quindi il caso che qualcuno si sieda di fianco a questo primate dal pollice opponibile e gli spieghi in una lingua che lui possa comprendere (quindi non certo un italiano corretto) e magari con l'aiuto di gesti e di disegnini, che prima di criticare gli altri per come si comportano con il Presidente della Repubblica, lui dovrebbe imparare ad avere per primo il dovuto rispetto verso quella carica.

Impresa ardua, se non impossibile, lo so...