lunedì 22 giugno 2009

Referendum, Di Pietro e quorum... che pena.

Ancora una volta in Italia, l'unico vero strumento che il cittadino ha per esprimere il proprio pensiero, reale, è fallito... come troppo spesso negli ultimi anni. I tre referendum del 21 e 22 Giugno 2009 non hanno raggiunto il quorum, come ampiamente previsto, e le centinaia di milioni spesi per farli sono finiti nel cesso... ma tanto siamo ricchi, possiamo permettercelo. E come previsto dal programma (cit.), arrivano i commenti più o meno intelligenti dei vari politicanti italiani, primo fra tutti quel Gianfranco Fini che ha l'innata capacità di alternare atteggiamenti e discorsi intelligenti con emerite cazzate, degne di un demagogo di primo pelo. Secondo l'attuale presidente della Camera, infatti, "I quesiti erano troppo tecnici e sicuramente c'è una certa stanchezza da parte degli elettori.".
Ma si ascolta quando parla? I quesiti troppo tecnici? Ma se questa volta erano di una semplicità tale che se li avessi spiegati a Nicole li avrebbe capiti pure lei.

La triste realtà è ben altra...

Innanzitutto quel gran bell'esempio di coerenza che è Di Pietro, la starlette tv che vorrebbe essere come Berlusconi. Già, perchè in molti non sanno che tra i promotori del referendum c'era proprio Antonino 'ducetto' Di Pietro, che si diede molto da fare per portare avanti una campagna contro la proliferazione dei partiti, dandosi da fare in prima persona per raccogliere le firme... ma al momento della resa dei conti... no, ha pensato bene che due partiti avrebbe significato sparire e, quindi, non prendere più tanti soldini dallo stato e farne prendere ai suoi amici ex-magistrati indagati.
Veramente notevole, signor Di Pietro, i miei più vivi complimenti. Lei che si presenta sempre come il volto pulito della politica... già... se questo è il volto pulito, preferisco quello sporco.

Mi spiega dall'alto della sua presunzione come fa il cittadino italiano a dare credibilità ad uno strumento se lo stesso promotore di quello strumento, lo combatte? Forse, signor (per modo di dire) Di Pietro, dovrebbe pensare che il nostro paese non ha centinaia di migliaia di euro da sbattere nel cesso per i suoi capricci, i cuoi continui cambi di opinione e di idea.
No, forse è meglio che non me lo spieghi... tanto visto il suo italiano limitato, probabilmente non capirei lo stesso.

La maledizione del referendum è il quorum, quel maledetto 50%+1 di voti necessari perchè la consultazione sia valido... una delle più immani cazzate della nostra legislazione. Cazzata perchè fa in modo che chi non ha interesse nella politica (quindi dovrebbe accettare di buon grado quello che gli altri decidono) abbia in mano l'ago della bilancia.
In un paese civile e che guarda al futuro, questa cosa non ha senso: il referendum dovrebbe essere valido sempre, anche con un solo voto. Non sei d'accordo che venga abrogata la legge/norma? bene, vai a votare!... Impariamo a fare politica vera, impariamo a confrontarci seriamente... piantiamola di fare come quel delinquente seppellito ad Hammamet che per primo invitò gli italiani ad andare al mare al posto che votare...

Che pena.... che pena...